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Fed meno aggressiva del previsto: pausa dopo dicembre

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Dopo il rialzo dei tassi atteso al meeting di questo mese, la Federal Reserve potrebbe prendere tempo prima di ulteriori strette, in attesa di capire come evolve la congiuntura, su cui pesa l’impatto disinflattivo del prezzo in discesa del greggio.

È quanto riporta il Wall Street Journal, segnalando quindi un cambio di marcia della banca centrale americana rispetto ai mesi scorsi quando le attese erano per una Fed più radicale nell’aumentare i tassi di interesse. La notizia ha messo di buonumore i mercati americani, che ieri hanno chiuso in rialzo. Festeggiano anche i listini asiatici.

In un’ottica di rialzo “dipendente dai dati”, la Fed potrebbe scegliere – , secondo il Wall Street Journal – di mettere in pausa i regolari aumenti trimestrali seguiti da due anni a questa parte ed evitare l’aumento di marzo.

Anche se gli operatori di mercato sono convinti che la banca centrale aumenterà i costi del prestito a dicembre, il governatore della Fed, Jerome Powell mercoledì scorso ha affermato che i tassi sono “appena al di sotto” del livello neutrale per l’economia, il che significa che non accelerano né rallentano la crescita. Il commento era in contrasto da precedenti osservazioni di Powell secondo cui i tassi erano lontani dal livello neutrale.

Sempre sul fronte Usa, i fari del mercato sono puntati oggi sul rapporto lavoro Usa di novembre, che sarà diffuso oggi alle 14,30 italiane.

Gli analisti si aspettano un rallentamento della crescita dell’occupazione, con 198mila posti creati il mese scorso contro i 250mila aggiunti a ottobre. Il tasso di disoccupazione dovrebbe restare al 3,7%, minimo del 1969, e i salari orari potrebbero mettere a segno un incremento annuo del 3,1% (sarebbe il top del 2009).