Economia

Eurozona, aumenta paura recessione in Italia e Germania

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

In Eurozona aumentano i timori di una recessione dopo che gli ultimi dati macro hanno evidenziato una contrazione inaspettatamente accentuata della produzione industriale. L’indice relativo è sceso dell’’1,7% a novembre su base mensile, a fronte di un calo dell’’1,5% previsto dagli analisti.

I gruppi europei del settore manifatturiero fanno fatica in un contesto di economia globale in rallentamento e la colpa è anche della disputa commerciale tra gli Stati Uniti e il resto del mondo. Come ha denunciato anche l’Ocse oggi molte delle economie principali, tra cui Francia e Regno Unito, stanno perdendo slancio.

La rilevazione di ottobre è stata rivista leggermente al ribasso a +0,1% dal +0,2% inizialmente comunicato. La variazione su base annua è risultata negativa del 3,3%, contro un consensus del -2,1%. Il dato di ottobre indicava invece un rialzo dell’’1,2%.

I numeri aumentano le possibilità che Italia e Germania abbiano attraversato una fase di recessione tecnica – ossia due trimestri consecutivi di contrazione dell’attività economica – a fine 2018. Sia Berlino sia Roma hanno subito cali del Pil nel terzo trimestre (dello 0,2% e dello 0,1% rispettivamente), pertanto si trovano già a metà dell’opera.

ING: “Bagno di realtà crudele per gli economisti”

Bert Colijn, senior economist per l’area euro presso la banca olandese ING, ha la sensazione che alcune delle principali economie della regione possano presto effettivamente sprofondare in recessione. Il calo della produzione industriale sotterra definitivamente le speranze di vedere una ripresa a fine anno.

“I timori di una recessione tecnica nelle economie principali dell’area euro stanno crescendo, facendo fare un bagno di realtà crudele agli economisti“.

Il rallentamento del terzo trimestre è evidente, ma dopo il magro +0,2% di espansione dell’attività si sperava in una ripresa nell’ultimo quarto dell’anno. Le ultime rilevazioni macro dimostrano che è altamente improbabile che questo avvenga.

Quasi tutti gli ultimi sondaggi macro del quarto trimestre sono stati deludenti e i dati sulla produzione confermano questo trend poco incoraggiante per l’economia dell’Eurozona. Non è solo produzione industriale a preoccupare e l’unico spiraglio di luce sembra venire dai consumi, che potrebbero essere stati migliori delle attese.

La paura di una recessione dopo la pubblicazione dei dati macro odierni deprime il sentiment di mercato. Le Borse europee accelerano in rosso dopo i dati deludenti sulla produzione industriale in area euro che alimentano i timori di una recessione nel continente. Il paniere inglese FTSE 100 perde 66 punti (quasi l’1%) mentre il listino italiano FTSE MIB lascia sul campo l’1,25% e il DAX tedesco lo 0,75%.