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Criptovalute, Morgan Creek AM lancia fondo per gli istituzionali

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Se il bitcoin è riuscito a riportarsi sopra quota 7mila dollari è anche grazie alle ultime aperture del mondo finanziario tradizionale alle criptovalute. L’annuncio di Morgan Creek Asset Management circa il lancio di un fondo legato a dieci criptovalute ha dato nuova linfa ai prezzi della moneta digitale sui mercati.

Il moltiplicarsi delle possibilità di investimento nel settore delle criptovalute anche nei mercati e nelle piattaforme di exchange tradizionali piace agli operatori ma anche agli analisti, secondo cui l’asset digitale sta incominciando a comportarsi come una materia prima.

Nel dettaglio, il fondo di Morgan Creek Digital, una divisione di Morgan Creek Capital Management, altro non è che un paniere costituito dalle dieci criptovalute a maggiore capitalizzazione, escluse Ripple e Stellar.

Ci si potrà sottoscrivere al fondo di investimento già a partire da questa settimana a patto che si sia disposti a versare una cifra minima di partenza di 50 mila dollari.

Cresce la domanda degli investitori istituzionali

“Un numero sempre maggiore di investitori istituzionali viene da noi per chiederci di esporsi al settore” delle crypto, dice il CIO di Morgan Creek AM, Mark Yusko. “La nostra idea era quella di creare uno strumento che fosse cucito su misura per questi investitori”.

L’iniziativa è resa possibile dalla collaborazione con Bitwise Asset Management, una società californiana ritenuta da Morgan Creek “il partner ideale proprio per via del suo approccio istituzionale, dell’esperienza della sua squadra e del successo ottenuto nel corso degli anni”.

Martedì 28 agosto il prezzo del bitcoin ha toccato i massimi di tre settimane, attestandosi in area 7.044,35 dollari. La valuta più popolare al mondo ha così infilato una striscia positiva di cinque rialzi nelle ultime sei sedute.

I guadagni dell’ultimo periodo hanno consentito al bitcoin di portarsi il 20% sopra i minimi testati il 14 agosto. In questo momento sull’exchange Kraken un bitcoin passa di mano a quota 7.066,65 dollari (-0,29% rispetto alla vigilia).

Bitcoin inizia a comportarsi come una materia prima

Di particolare rilievo è il fatto che il rimbalzo del bitcoin sia arrivato in concomitanza con l’indebolimento della moneta ‘fiat’ Usa, un andamento che di solito caratterizza le materie prime denominate in dollari.

Agli analisti non è sfuggito un simile comportamento. Il ragionamento di Mati Greenspan, strategist di eToro, per spiegare la correlazione è il seguente: quando il biglietto verde scende, ci vogliono più dollari per comprare un barile di petrolio o un’oncia di oro e vice versa.

La sensazione dell’analista è dunque che ormai quando il dollaro suscita interesse sui mercati, la gente dà una dimostrazione di fiducia nel biglietto verde e vende bitcoin. Succede l’esatto contrario, invece, quando il dollaro attraversa una fase difficile: in tal caso a essere premiato è il bitcoin.