ROMA (WSI) – Il viceministro dell’economia Enrico Zanetti divorzia dal gruppo di Scelta Civica insieme ad altri 3 deputati e con 10 di Ala e un deputato di Fare!.e crea il nuovo gruppo alla Camera “Scelta Civica verso Cittadini per l’Italia”.
Ne fanno parte tutti i dieci deputati verdianiani (Romano, Abrignani,
D’Alessandro, Galati, Parisi, Mottola, Faenzi e Lainati), ma anche Marco Marcolin di Fare. Altri parlamentari, assicurano, “hanno gia’ annunciato l’intenzione di aderire” per la costruzione, spiega Zanetti, di “un nuovo soggetto con le forze del centro di ispirazione liberaldemocratica. Il prossimo passo sara’ l’adesione ai comitati liberali per il Si’ al referendum”.
Un ‘sommovimento’ di piccole dimensioni, che crea pero’ un caso politico. Non solo perche’ il partito ex montiano, dopo essere gia’ stato scosso da numeri addii, si scinde in due e litiga sulla paternita’ del simbolo. Ma soprattutto perché’, notano gli avversari di Zanetti, “oggi Denis Verdini e’ entrato nel governo, con un vice ministro all’Economia”.
Un passaggio che solleva critiche all’interno della minoranza del Partito democratico: “Se e’ vero che, come piu’ volte ribadito da Matteo Renzi, Ala resta fuori dalla maggioranza – dichiara Roberto Speranza – l’unica naturale conseguenza sono le dimissioni di Zanetti dal governo”.
Il premier per ora si limita a non commentare, ne’ commentano i vertici del Partito democratico. “Il governo ha molte cose da fare e ci dobbiamo occupare di quelle”, afferma il capogruppo alla Camera Ettore Rosato.
La nuova componente, e’ il ragionamento, non cambia gli equilibri di maggioranza, tantomeno alla Camera dove i numeri sono amplissimi, mentre al Senato nulla cambia, anche perche’ Sc non ha nessuno. Certo e’ pero’ che il nuovo soggetto rischia di creare fibrillazioni nel Pd in un momento in cui Renzi e’ concentrato – e vorrebbe che tutti nel partito fossero concentrati – sulla partita referendaria.