Worldcom ha mosso il primo passo verso il fallimento, il maggiore della storia americana.
Il gigante americano delle telecomunicazioni, ha dichiarato lo stato di insolvenza e si è posto al riparo del “Chapter 11”, il capitolo 11 che offre protezione dai creditori e che permette al gruppo di continuare a operare in attesa di trovare un accordo con i creditori.
La novità, peraltro attesa dai mercati, è stata annunciata da John Sidgmore, amministratore delegato di WorldCom.
Il gruppo ha debiti per $32 miliardi circa.
Intanto ha trovato un accordo per un finanziamento di $2 miliardi, dei quali $750 milioni concessi da Citibank, Jp Morgan Chase e General Electric Capital.
Il finanziamento dovrà comunque essere approvato dal Tribunale fallimentare prima di poter essere utilizzato per sostenere i flussi di cassa dell’azienda durante la gestione condotta sotto le procedure previste dal Chapter 11.
Il fallimento dell’operatore segue la scoperta, il 25 giugno, di irregolarità contabili per $3,9 miliardi.