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Wind e 3 Italia: probabile l’unione tra i big della telefonia

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ROMA (WSI) – I consumatori sono abituati a pensare alla telefonia come alle tariffe di Telecom Italia, il primo operatore telefonico del panorama italiano. Invece sul mercato si affaccia un altro forte concorrente: la notizia proviente dalla testata Il Messaggero, che cita un report della casa d’affari Bernstein, la quale a sua volta ha utilizzato come fonte della notizia proprio una dichiarazione dell’amministratore delegato di Telecom Marco Patuano.

Un giro intricato di voci, certo, ma attorno ad un fatto di cui si parla già da anni: l’unione della terza e della quarta compagnia telefonica italiana, rispettivamente la Wind Telecomunicazioni S.p.a, operante nella telefonia fissa e nei servizi internet con il brand Infostrada, e la società italiana 3 Italia.

Che sia quasi una certezza è lo stesso AD Patuano a ribadirlo nel corso della recente audizione in Senato: “È un segreto di pulcinella, che Wind e Hutchison Whampoa sono di nuovo in trattativa. Se ne parla, forse i mercati finanziari sono più chiacchieroni di altri, per cui se ne parla. Del resto – ha aggiunto Patuano – non è neanche un mistero: noi stessi in passato abbiamo esplorato la possibilità di un integrazione tra Tim e H3g e non riuscimmo a trovare un accordo”.

Da questo accordo, pare che Telecom comunque ne gioverebbe perché acquisterebbe frequenze e antenne del nuovo gruppo. Per l’amministratore infatti, “un’operazione di consolidamento del mercato” sarebbe “importante” anche se le difficoltà ci sono tuttora e ci sono state in passato quando le due telco avevano già provato ad avvicinarsi.

I primi tentativi nell’unione di 3 Italia e Wind non sono andati a buon fine poiché la multinazionale cinese Hutchison Whampoa alla quale appartiene il gruppo 3 Italia non aveva ritenuto importante il valore di Wind che all’epoca della proposta valeva 5 miliardi di euro.

L’andamento dell’azienda in quel periodo infatti non aveva ancora chiuso un bilancio in nero e che, ancora oggi, dimostra marginalità in affanno.
Se si pensa infatti che le marginalità prodotte dalla Telecom Italia sono ancora del 39% e competitor come Wind e Vodafone arrivano a superarne il 30%, 3 Italia rimane comunque un po’ indietro con una marginalità del 13%.

Nonostante ciò, quest’ultimo ha dalla sua parte le grosse azioni di uno degli uomini più ricchi del mondo, il miliardario cinese Li Ka Shing: al tavolo della trattativa, infatti, ci sono altri miliardari come il russo Mikhail Fridmann, proprietario della Alpha Bank, e il Fondo Sovrano Norvegese che insieme al russo Fridmann controlla Vimplecom, che è il socio principale di Wind.

Da quanto risulta dal Corriere delle Comunicazioni, le trattative sulla fusione delle due società si starebbero svolgendo in maniera diretta tra Mosca e Hong Kong, le sedi principali delle società proprietarie delle due compagnie telefoniche.

La multinazionale Hutchinson Whampoa, dopo il fallimento degli ultimi tentativi di affari con Telecom Italia, sta infatti provando un’alternativa per il consolidamento col mercato italiano, provando con la russa Vimplecom, che gestisce la Wind, passata nel 2011 all’egiziano Naguib Sawiris.

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