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WALL STREET: VOLATILITA’ REGINA DEI MERCATI

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Ancora una seduta nel segno della volatilita’ a Wall Street. I listini non sono riusciti a conservare i forti rialzi segnati in avvio limitando cosi’ i guadagni sul finale, dopo essere anche passati in rosso. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.34% a 12254, l’S&P500 lo 0.52% a 1333, il Nasdaq ha guadagnato lo 0.55% a 2272. A causare l’allontanamento dei listini dai migliori livelli giornalieri sono stati il deludente piano comunicato da Ambac Financial e il debole rapporto sul Beige Book diffuso dalla Fed.

La disastrata societa’ assicuratrice di bond, Ambac Financial (ABK), ha annunciato un piano di ricapitalizzazione attraverso l’offerta di azioni mirato alla raccolta di una cifra compresa tra $1 e $2 miliardi nel tentativo di ottenere la conferma del rating “AAA” sul credito da parte delle agenzie Standard&Poor’s e Moody’s.

La societa’ ridurra’ il pagamento del dividendo e non assumera’ alcuna esposizione su ulteriori CDO (Collaterilized Debt Obligation) per un periodo di almeno 6 mesi. Prevista l’uscita da alcuni business dei servizi finanziari, ma non avverra’ la separazione della divisione dei bond municipali dalle restanti attivita’. Il titolo, che guadagnava piu’ del 5% prima di essere sospeso in vista dell’annuncio, ha riaperto agli scambi in calo del 15% per poi chiudere in ribasso -20%.

“Non e’ assolutamente cio’ che si aspettava il mercato” ha commentato Dave Rovelli, managing director di Canaccord Adams. Gli investitori speravano infatti in un piano di salvataggio che prevedesse l’iniezione di nuovo capitale da parte di alcuni fondi o di una cordata di banche. Inevitabili le ripercussioni sull’intero comparto finanziario, spinto al ribasso dalla notizia.

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A mettere pressione all’azionario e’ stato anche il rapporto della Fed sulle condizioni economiche nelle diverse aree del Paese, che ha confermato un rallentamento della crescita in 8 dei 12 distretti monitorati, in parte dovuto alle restrizioni applicate nella concessione dei prestiti sulla scia del “credit crunch”. “Si tratta di un ulteriore segnale di debolezza. C’e’ veramente poco da dire sulla sitiazione, non si intravedono margini di miglioramento” ha dichiarato l’economista Edward Yardeni.

Contrastati gli altri dati giunti dal fronte macro nelle prime ore della mattinata. L’ultimo rapporto sull’occupazione nel settore privato ha evidenziato una perdita di posti
di lavoro nel mese di febbraio che ha sollevato alcuni timori sui numeri relativi all’importante rapporto occupazionale che verra’ diffuso il prossimo venerdi’. Sono risultati in ribasso gli ordini alle fabbriche, mentre sono cresciuti piu’ del previsto la produttivita’ del quarto trimestre, rivista al rialzo a +1.9% dall’1.8% della lettura preliminare, e l’indice ISM non manifatturiero, riportatosi a 49.3 punti dopo essere scivolato a 44.6 lo scorso mese.

A ricevere maggiore attenzione da parte dei compratori nell’arco della seduta e’ stato il comparto tecnologico grazie all’annuncio dell’amministratore delegato del colosso network Cisco Systems (CSCO), che si e’ detto “maggiormente fiducioso” sul raggiungimento degli obiettivi di lungo termine. Il titolo non e’ riuscito pero’ a chiudere in territorio positivo a causa dell’inversione di rotta nelle ultime ore.

Bene invece Intel (INTC), in recupero dopo l’allarme lanciato martedi’ sul livello dei margini lordi. Il titolo del colosso media online Yahoo! (YHOO) e’ avanzato grazie ad un articolo pubblicato sul Wall Street Journal che riporta delle trattative tra l’azienda e Time Warner (TWX) nel tentativo di contrastare la proposta di acquisto avanzata da Microsoft (MSFT) lo scorso mese.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio ha chiuso in forte rialzo spinto dagli ultimi numeri sulle scorte settimanali. I futures con consegna aprile hanno archiviato la sessione a quota $104.52 al barile, in progresso di $5.00. Sul valutario, l’euro varca la soglia di 1.53 poi riduce il vantaggio sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5269. Nuovo record per l’oro. I futures con consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in rally (+ $21.40) a $988.50 all’oncia. In calo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.69% dal 3.5790% di martedi’.

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