Società

WALL STREET : VENDITE E TIMORI SULLA FEBBRE SUINA

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

La settimana si apre col segno negativo a Wall Street (controlla la performance in tempo reale) a causa dei timori legati alle ripercussioni che la febbre suina potra’ avere su determinati comparti, quali il settore dei viaggi e quello alimentare. D’altro canto, a gudaganre terreno fin dai primissimi minuti, sono le compagnie farmaceutiche, in particolare le aziende impegnate nella ricerca e nella produzione dei vaccini contro l’influenza.

I casi di febbre suina in Messico e Negli Stati Uniti hanno originato un’ondata di vendite a livello globale a causa dell’impatto che questa sta avendo sull’industria alimentare e sul settore dei viaggi. “Come per la SARS nel 2003, ci si aspettano conseguenze sul modo di condurre la vita degli individui, i viaggi saranno piu’ contenuti nei prossimi giorni, i produttori di carne potrebbero risentirne ugualmente” affermano alcuni analisti in mattinata a New York.

L’attenzione e’ principalmente concentrata sulle compagnie aeree e sugli operatori di navi da crociera. In difficolta’ anche le grosse catene alberghiere ed i gruppi alimentari specializzati in carne suina. Im Europa Air France-KLM lascia sul campo l’8% circa, la britannica British Airways cede il 7.3%. I CDS sulla prima sono cresciuti di 22 punti base, quelli sull’altra hanno effettuato un balzo di 40 punti.

A Wall Street, si muove in rosso AMR, parent company di American Airlines, in ribasso del 16.40%. L’AMEX Airline Index (XAL) segna una perdita superiore al 10% nei primissimi minuti di scambi. Male anche la societa’ di crociere Carnival, che arretra di oltre l’11%. In Asia invece, segna un calo del 13% la compagnia cinese (sede a Pechino) Air China.

Non ne puoi piu’ della Borsa? Sbagliato, perche’ qualcuno guadagna sempre. Prova ad abbonarti a INSIDER: costa meno di 1 euro al giorno. Clicca sul link INSIDER

In mattinata non mancano comunque alcuni spunti di rialzo. La svizzera Roche, produttrice del vaccino Tamiflu, e’ avanzata del 3.9%. GlaxoSmithKline, che gode delle licenze per la vendita del Relenza (altro farmaco contro l’influenza) guadagna il 3.5%. Altre piccole aziende direttamente coinvolte nella prevenzione dell’influenza hanno effettuato balzi addirittura superiori al 100%.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in netto calo il greggio. I futures con consegna giugno cedono $3.25 a $48.30 al barile. Sul valutario, scende l’euro nei confronti del dollaro a quota 1.3102. In ribasso l’oro a $907 l’oncia. In progresso i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.93%.