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WALL STREET: TORNANO A PREVALERE I BUY SUL NASDAQ

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Indici contrastati a Wall Street, in una seduta nervosa che punisce alcuni ‘Big’ come General Electric e Ibm ma premia le blue chip dell’energia (vedi Exxon) grazie al rimbalzo del greggio. A far da sfondo alla seduta – che vede il Dow Jones a 12.554 (-0,11%) e lo S&P a 1.428,31 punti (+0,14%) – c’é l’ottimismo sulle prospettive economiche giunto dall’indice di fiducia dei consumatori dell’ Università del Michigan, salito questo mese a 98,0 da 91,7 di dicembre, oltre le previsioni degli economisti che si attendevano un rialzo più contenuto a 92,0.

Numeri che allontanano la prospettiva di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve per sostenere la crescita economica, e confermano che gli Usa eviteranno una recessione. Eppure la stagione delle trimestrali Usa vede poche società annunciare utili migliori delle previsioni, destando preoccupazione per le conseguenze del rallentamento economico sui risultati aziendali.

General Electric, ad esempio, segna oggi il maggior scivolone degli ultimi 12 mesi (-2%) perché le prospettive di redditività hanno deluso le previsioni degli analisti. E Ibm lascia sul terreno il 2,7% perché le vendite del trimestre passato sono peggiore delle attese. E anche al di fuori del comparto industriale c’é qualche delusione, come quella di Citigroup, che cede 34 centesimi a 54,05 dollari: l’utile della prima banca mondiale, pur migliore delle previsioni, è il più basso fra le maggiori compagnie statunitensi del settore.

A risollevare gli indici (il Nasdaq, ad esempio, guadagna lo 0,14%) ci pensano alcuni titoli come Motorola che, in controtendenza rispetto al settore high-tech, sale di 67 centesimi a 19,38 dollari dopo aver annunciato vendite che, nel 2007, potrebbero battere le previsioni degli analisti. E le Blue Chip dello Standard & Poor’s sono trascinate al rialzo dal comparto petrolifero grazie al greggio in rialzo: Exxon sale di oltre un dollaro sopra quota 73 dollari, e Schlumberger guadagna quasi tre dollari a 60,57