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WALL STREET: TORNA IL TORO SUGLI INDICI USA

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Il gong suonato dal campanello del Nyse ha siglato la fine di una seduta che ha visto brillare il denaro sulle borse americane.

Le contrattazioni si sono rivelate una manna dal cielo soprattutto per il Dow Jones che ai livelli attuali si distanzia di soli 200 punti dalla performance archiviata il giorno precedente alla tragedia dell’11 settembre. E anche l’S&P ha sorpreso gli investitori, ritornando al di sopra della chiusura relativa al 10 settembre. Il Nasdaq ha letteralmente volato, guadagnando stabilmente durante il corso della seduta piu’ del 4%. L’indice ha contenuto i rialzi nell’ultima ora delle contrattazioni per poi rialzare la testa con determinazione nel finale.

Il listino dei titoli industriali ha assistito ai progressi archiviati da General Motors (GM – Nyse), Home Depot (HD – Nyse), Intel (INTC – Nasdaq), mentre il listino tecnologico ha visto il toro conquistare CMGI (CMGI – Nasdaq) e XO Communications (XOXO – Nasdaq).

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L’impennata dei titoli high-tech e’ stata determinata soprattutto dalla dichiarazione della banca di affari americana Morgan Stanley, che ha auspicato il ritorno sul comparto da parte degli investitori, sottolineando come il settore risulti allo stato attuale molto vicino al fondo.

Il commento ha avuto una incidenza immediata sul Philadelphia Semiconductor Index (SOX -PHLX) che e’ arrivato a guadagnare a meta’ della seduta piu’ del 10%.

Diverse sono le motivazioni che hanno determinato la seduta della giornata di oggi. A sospingere al rialzo le performance degli indici sono stati soprattutto i risultati trimestrali riportati dai giganti Yahoo (YHOO – Nasdaq), Costco (COST – Nasdaq) e General Electric (GE – Nyse).

I dati societari si sono infatti rivelati in linea con le aspettative degli analisti, allontanando cosi’, almeno per una seduta, lo spettro delle tanto temute trimestrali e facendo tirare un sospiro di sollievo a chi si attendeva una valanga di notizie negative.

Ma il ritorno del segno piu’ e’ stato aiutato anche dai dati macroeconomici positivi, come quelli relativi ai sussidi di disoccupazione relativi alla scorsa settimana. Chi temeva infatti di assistere a un’impennata delle richieste ha potuto brindare alla flessione inaspettata dell’indicatore, che ha registrato un calo di 67.000 unita’ a quota 468.000.

Il dato ha dunque smorzato i timori degli investitori relativi all’aumento della disoccupazione successivo agli attacchi terroristici.

Inizialmente, il rialzo dei mercati Usa era stato determinato anche da voci, poi smentite, sulla cattura di Osama bin Laden. La smentita successiva non ha tuttavia arrestato la corsa in una giornata che fin dall’inizio ha dimostrato di avere solide basi su cui proseguire i rialzi.

La notizia poi diffusa, relativa al discorso che il presidente Bush terra’ alle 20 (ora di New York), e’ stata un altro elemento che ha spronato ulteriormente l’euforia degli investitori, alimentando la fiducia che gli operatori sembrano riservare nei confronti delle operazioni militari che l’amministrazione sta portando avanti in Afghanistan.

Molti, tra l’altro, sono gli analisti che non mancano di sottolineare come il mix di politiche espansive fiscali e monetarie sara’ capace di risollevare il contesto economico degli Usa, riuscendo di conseguenza a imprimere una spinta duratura sul mercato azionario.

Il discorso di Greenspan, a un’ora dalla chiusura, non ha invece avuto un impatto sul mercato per l’assenza di dichiarazioni particolari che potessero condizionare il sentiment solido degli investitori.

Il finale ha dunque visto sugli scudi i titoli relativi alle tlc, al settore della grande distribuzione, dell’intrattenimento, del brokeraggio. Bene anche i comparti biotech, chimico, chip, software, computer, automobilistico, alluminio, trasporto aereo, bancario, edilizio, cartario.

Il fronte macroeconomico ha assistito anche alla diffusione dei prezzi alle importazioni, che sono stati interessati da un incremento dello 0,3% a settembre.

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