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WALL STREET TONICA CON M&A E COMMODITIES

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Al rientro dal lungo weekend per la festivita’ del Labor Day, gli operatori hanno continuato a puntare sull’azionario, spingendo i listini in rialzo per la terza seduta consecutiva. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.59% a 9497, l’S&P500 lo 0.88% a 1025, il Nasdaq e’ cresciuto dello 0.94% a 2037. Buona la prova delle commodities, mentre e’ scivolato ai minimi annuali il dollaro nei confronti dell’euro.

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A guadagnare maggiore terreno sono stati proprio i settori dei metalli e petrolifero, ma gli acquisti hanno riguardato piu’ comparti, sulla base dell’ottimismo circa il recupero dell’economia, confermato anche dalla ripresa di fusione ed acquisizioni societarie.

In Europa Deutsche Telekom e France Telekom hanno annunciato l’unione delle divisioni mobile britanniche, dando origine al maggiore operatore di telefonia mobile del Regno Unito. Negli Usa invece Cadbury ha rifiutato l’offerta di acquisto di Kraft Foods, ma l’operazione ha ravvivato l’entusiasmo sullo stato di salute delle aziende.

Il ripristino delle operazioni di M&A suggerisce infatti un miglioramento della fiducia nelle aziende e rafforza l’ipotesi che il peggio della crisi economica globale potrebbe essere vicina alla conclusione. Qualche dubbio resta tuttavia: l’aumento del tasso di disoccupazione potrebbe rappresentare un serio freno nella spesa delle famiglie americane, ritardando di conseguenza i tempi della ripresa.

Tra i titoli in movimento, balza di circa il 40% l’azione della societa’ produttrice di cioccolato Cadbury, proprio grazie all’offerta di Kraft sopra citata. All’interno del Dow Jones, a guidare i rialzi e’ stata la conglomerata General Electric, forte dell’upgrade ricevuto dagli analisti di JP Morgan in mattinata. Nel comparto hi-tech, a beneficiare dei commenti positivi di Morgan Stanley e’ invece Apple, avanzato dell‘1.40%.

Il rally delle commodities ha spinto al rialzo i titoli del comparto, con Freeport-McMoRan avanzato di oltre il 3% e la societa’ di servizi petroliferi Schlumberger in rialzo di quasi il 4%. L’oro ha superato la barriera dei $1000 l’oncia (massimo intraday $1008.10) durante le contrattazioni per la terza volta da marzo 2008, i futures con scadenza dicembre hanno poi ritracciato limitando il guadagno giornaliero a +$3.10 a quota $999.80. Il greggio ha invece archiviato la seduta con un progresso di $3.08 a $71.10 al barile (contratti con consegna ottobre).

Sugli altri mercati, sul valutario balzo dell’euro che si porta ai massimi dell’anno nei confronti del biglietto verde. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.45. Giu’ i Titoli di Stato Usa. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ cresciuto al 3.4690% dal 3.4420% di venerdi’.