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WALL STREET TENTA IL RECUPERO, POI CEDE

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Anche oggi la seduta a Wall Street e’ caratterizzata da un’elevata volatilita’. Dopo aver tentato il recupero, riuscendo anche a girare in territorio positivo, i listini sono tornati a trattare al ribasso a meta’ giornata, comunque in rialzo rispetto ai minimi dell’apertura (controlla la performance in tempo reale). La debolezza delle piazze europee e la corsa senza freni del petrolio pesano sulle contrattazioni a New York, che sembra essere posizionata ad estendere la serie negativa.

I listini avevano recuperato terreno subito dopo il rilascio dei due dati macro rivelatisi migliori delle attese, ma il rimbalzo dell’attivita’ manifatturiera e il calo della spesa per le costruzioni inferiore alle stime non sono riusciti a mantenere vivo il rialzo intraday.

A spingere ancora una volta al ribasso l’intero comparto finanziario sono i timori relativi ad una nuova ondata di perdite legate alla crisi subprime da parte di grandi banche d’affari. Il titolo del colosso svizzero UBS e’ scivolato ai minimi di 10 anni, Deutsche Bank (DB) lascia sul terreno il 5% circa. “Sara’ un trimestre pessimo: gli investitori si stanno rendendo conto che l’inflazione viaggia su livelli ormai non piu’ sostenibili” ha affermato Heino Ruland, strategist di FrankfurtFinanz.

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Intanto nel comparto energetico, il petrolio continua a spingersi al rialzo, sostenuto dagli stessi rumors di ieri di un possibile attacco di Israele all’Iran (vedi Archivio) avvicinandosi al record storico segnato nella giornata di ieri di $143.67. Al momento i futures con scadenza agosto segnano un progresso di $2.54 a $142.54 al barile. L’atteggiamento speculativo di molti operatori sembra stia contribuendo a spingere le quotazioni dell’oro nero verso la soglia psicologica dei $150. Alcuni analisti nei giorni scorsi avevano annunciato che tale livello sarebbe stato raggiunto nella settimana della festivita’ dell’Independence Day (prossimo venerdi’).

Il calo odierno riposiziona l’indice industriale in una fase di mercato ‘orso, in ribasso del 20% dai massimi storici registrati nell’ottobre dello scorso anno. Il Dow Jones ha archiviato il mese di giugno con la peggiore perdita dal 2002, e’ in ribasso -14.4% dall’inizio dell’anno.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Education Services +3.0%, Gas Utilities +2.3%, Gold +2.1%, Independent Power Producers and Energy Traders +1.5%, e Oil & Gas Exploration +1.2%. Tra i piu’ forti ribassi: Wireless Services -8.2%, Housewares & Specialties -7.5%, Steel -5.9%, Autos -5.9%, e Casino & Gaming -5.5%.

Alle 12.20 EDT il volume di scambio e’ di 544 milioni di pezzi al NYSE e 965 milioni al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 978 a 2062 al Nyse e 919 a 1854 al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 11 a 268 al NYSE e 5 a 215 al Nasdaq.

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