Società

WALL STREET: TEMPI DURI, RIPRENDONO LE VENDITE

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

La sessione di borsa si e’ chiusa in negativo a Wall Street. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.88% a 12582, l’S&P500 lo 0.89% a 1367, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.94% a 2331. Gia’ preoccupati dagli ultimi segnali poco incoraggianti emersi dal mercato del lavoro, gli operatori hanno proseguito con le vendite sull’azionario in seguito all’allarme lanciato dal presidente della Fed sul comparto bancario durante l’audizione al Senato americano.

Dopo aver confermato le previsioni di un recupero graduale della crescita economica associato ad una moderazione dell’inflazione, Ben Bernanke ha avvertito che mentre molte banche saranno in grado di recuperare dalla recente crisi del credito, altre potrebbero fallire. Dura la reazione degli operatori, ancora scottati dagli effetti prodotti dalla catastrofe subprime e dalle ingenti svalutazioni a carico delle istituzioni finanziarie coinvolte.

Gli analisti hanno cercato di mitigare le parole del capo della Banca Centrale evidenziando come l’alert sia riferito esclusivamente ad un numero esiguo di gruppi bancari, per di piu’ di piccole dimensioni, e certamente non alle grosse banche d’affari. Bernanke ha comunque rassicurato che gli Stati Uniti non sono diretti verso una fase di recessione, tanto meno di stagflazione (combinazione tra aumento dei prezzi e stagnazione economica), come invece accaduto nel 1970. “E’ uno dei migliori presidenti Fed che io ricordi” ha affermato Hugh Johnson, presidente e CEO di Johnson Illington Advisors. “Di questi tempi serve proprio una guida all’altezza della situazione, purtroppo sono tempi duri”.

Non perdere tempo con Piazza Affari. E’ a Wall Street dove si fanno i soldi! Dovresti provare ad abbonarti a INSIDER. Scopri i privilegi delle informazioni riservate, clicca sul
link INSIDER

A spingere al ribasso i listini gia’ prima dell’apertura erano stati i dati macro che hanno deluso le attese degli economisti. A differenza di quanto stimato dal mercato, il dato sul Prodotto Interno Lordo non ha subito alcuna revisione rispetto alla lettura preliminare di +0.6%; inoltre le nuove richieste di sussidio da parte dei senza lavoro sono risultate in rialzo a 373 mila, oltre il consensus. “I numeri continuano ad essere in crescita, cio’ a dimostrazione di un mercato del lavoro in rallentamento” ha affermato Peter Dixon, senior economist di Commerzbank. “E’ dallo scorso autunno che assistiamo ad un trend generale in salita: non si tratta ancora di livelli catastrofici, ma ci siamo vicini”. E Scott Wren, equity strategist di A.G. Edwards & Sons ha aggiunto: “Dovessimo assistere ad un balzo delle richieste di sussidio oltre quota 400 mila, a quel punto ci sara’ da pensare seriamente a come proteggersi dalla recessione”

Sul fronte societario, e’ risultata peggiore delle attese la trimestrale della societa’ semi governativa di mutui ipotecari Freddie Mac (FRE). L’azienda ha riportato una perdita complessiva di $2.5 miliardi nel quarto trimestre ($1.63 per azione peggio del consensus). Mercoledi’ la “sorella” Fannie Mae (FNM) aveva riportato una perdita trimestrale di $3.6 miliardi, annunciando tempi “non facili” per i prossimi mesi a causa delle difficili condizioni economiche createsi di recente. Per prevenire ulteriori colpi alle due societa’, il governo ha deciso di rimuovere i limiti sul tetto massimo degli investimenti da parte delle due aziende.

Tra gli altri titoli, in forte calo la societa’ Telecom Sprint Nextel (S) costretta a cancellare il pagamento del dividendo agli azionisti dopo la perdita riportata nell’ultimo trimestre a causa di un abbassamento del numero degli abbonati. Ondata di vendite anche per Limited Brands (LTD), proprietario della famosa catena retail di abbigliamento intimo, che ha registrato il maggior calo dal settembre 2001 dopo aver ridotto l’outlook sugli utili. Giornata negativa anche per Mylan (MYL) a causa della brutta trimestrale.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio ha aggiornato il record storico. I futures con consegna aprile hanno registrato un massimo intraday di $102.97, per poi chiudere a quota $102.59 al barile, in progresso di $2.95. Sul valutario, euro ai massimi assoluti nei confronti del dollaro, dopo aver sfondato la soglia di 1.52. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5223. Nuovo record anche per l’oro. I futures con consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in rialzo di $6.50 a $967.50 all’oncia dopo essere arrivati a segnare un top di $969.50. In forte progresso infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.71% dal 3.85% di mercoledi’.

parla di questo articolo nel Forum di WSI