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WALL STREET SU E GIU’ NERVOSAMENTE, CHIUDE PIATTA

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Mercati americani nervosi, caratterizzati ancora una volta da elevata volatilita’ innescata dai deludenti dati macro e dai forti dubbi sul comparto retail, proprio in avvio dell’importante stagione dello shopping natalizio. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.04% a 12221, l’S&P500 ha guadagnato lo 0.08% a 1400, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.02% a 2431.

A mettere pressione ai listini fin dall’apertura sono stati gli ultimi numeri comunicati dalle societa’ retail relativi alle vendite comparate di novembre, in molti casi attestatisi a livelli inferiori a quelli attesi dagli analisti. A parte il debole, ma gia’ annunciato, livello di vendite del colosso Wal-Mart ([[WMT]]) (-0.1%), che tra l’altro ha anche emesso un outlook poco incoraggiante per il prossimo mese, a deludere le aspettative sono state anche societa’ come Dillard’s ([[DDS]]), Kohl’s ([[KSS]]), JC Penney ([[JCP]]), Gap ([[GPS]]), Nordstrom ([[JWN]]) e Costco ([[COST]]). Gli aggiornamenti hanno sollevato alcuni timori tra gli operatori relativi ad un rallentamento degli acquisti dei consumatori nel periodo cruciale dell’anno.

A rappresentare un ulteriore motivo di preoccupazione sono anche gli ultimi dati economici, rilasciati in mattinata. La contrazione del comparto manifatturiero nell’area di Chicago, sceso al di sotto dei 50 punti, ad un livello inferiore a quello atteso dal mercato, e l’incremento dell’inflazione core, che ha lasciato il tasso annuo al 2.4%, sopra il tetto massimo fissato dalla Fed, hanno risvegliato le paure di un rallentamento economico caratterizzato da un’impennata delle pressioni inflazionistiche.

Le speranze degli operatori sono per l’adozione di una politica espansiva da parte della Fed a partire dal prossimo anno; finche’ l’inflazione continuera’ a viaggiare su livelli “fastidiosamente alti”, sara’ difficile assistere ad un taglio del costo del denaro.

Negativi anche gli aggiornamenti dal comparto del lavoro, con le nuove richieste per i sussidi di disoccupazione salite di 34 mila unita’ nell’ultima settimana, a quota 357 mila, registrando il maggiore incremento di un anno.

Ad ostacolare gli acquisti e’ stato anche oggi il nuovo avanzamento del greggio, schizzato oltre la soglia dei $63 al barile. I futures con scadenza gennaio hanno archiviato la seduta in rialzo di 67 centesimi a $63.13, miglior livello dallo scorso 2 ottobre. Il rialzo mensile e’ pari al 4.2%.

Ritornando sul fronte societario, il rialzo della farmaceutica Pfizer ([[PFE]]) ha controbilanciato il calo della gia’ citata Wal-Mart, dopo aver rivisto al rialzo l’outlook sugli utili dell’intero anno fiscale 2006.

General Motors ([[GM]]) ha chiuso in calo dopo aver accusato l’ulteriore vendita di un considerevole pacchetto azionario da parte del miliardario Kirk Kerkorian, che ha ridotto la propria partecipazione sulla casa automobilistica al 4.95%.

In leggero calo Microsoft ([[MSFT]]): oggi il colosso di Bill Gates ha iniziato ad offrire il proprio sistema operativo di nuova generazione, Vista, ai clienti aziendali.

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Sugli altri mercati, sul valutario l’euro ha ripreso a guadagnare terreno sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3240. In forte rialzo l’oro. I futures con scadenza dicembre sono avanzati di $11.10 a $652.90 all’oncia. In buon progresso anche i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.4580% dal 4.5210% di mercoledi’.