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WALL STREET SI PRENDE UNA PAUSA DAL RALLY

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Avvio di seduta in lieve calo per l’azionario americano, che si appresta dunque a chiudere un’altra settimana in rosso. Si tratterebbe del quarto calo in sei settimane.

Il clima relativamente teso che si respira in mattinata non e’ stato alimentato da alcun dato deludente, ma piuttosto da un semplice movimento di ritracciamento tecnico, naturale dopo i poderosi guadagni di ieri, giornata caratterizzata dalla presentazione del dato sul PIL, che nel terzo trimestre ha evidenziato una crescita dell’economia soprendentemente solida.

Gli investitori hanno accolto con favore i dati, da cui e’ emersa una crescita del 3.5%, ma riconoscono che gran parte di tale incremento e’ stato favorito dalle misure di rilancio economico varate dal governo. Una volta che tali incentivi verranno a mancare, non e’ detto che l’economia sara’ in grado di sostenere un miglioramento cosi’ accentuato dopo quattro trimestri consecutivi di contrazione.

Tuttavia per il mercato le cifre da digerire non sono ancora finite. Dopo il rilascio delle cifre sulle spese al consumo e il reddito personale, risultate in entrambi i casi in linea con le previsioni degli analisti, ora il mercato e’ atteso da altri due appuntamenti chiave: il rapporto del Chicago PMI alle 14:45 italiane e la lettura finale sulla fiducia dei consumatori a cura dell’Universita’ del Michigan, previsto alle 14.55. Per il PMI gli analisti prevedono in media un risultato di 49.5.

Anche l’agenda trimestrale e’ molto ricca. MetLife ha annunciato utili operativi pari a $0.87, in linea con le attese. Nel terzo trimestre i profitti di Chevron si sono quasi dimezzati rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, ma sono comunque risultati superiori alle attese, mentre il fatturato ha invece fatto peggio del previsto. I titoli del colosso petrolifero si muovono in controtendenza, ma il progresso registrato in avvio e’ comunque timido (+0.2%).

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Quanto a ITT, l’utile netto e’ peggiorato nel trimestre, ma l’outlook per l’intero esercizio e’ stato rivisto al rialzo, con la societa’ attiva nel settore manifatturiero che ha citato il miglioramento delle sue operazioni grazie alle iniziative di controllo dei costi.

Nel frattempo si avvicina sempre di piu’ il ricorso alla bancarotta controllata per il gruppo erogatore di prestiti commerciali CIT Group (-10%), dopo l’accordo raggiunto con Goldman Sachs per la correzione di un prestito da $3 miliardi nel quadro del piano di ristrutturazione del debito.

Sul fronte politico, la Casa Bianca terra’ un intervento con i media che vertera’ principalmente su due temi: lo stato di salute del programma di rilancio economico e il mercato del lavoro.

Sugli altri mercati intanto, sul valutario il dollaro continua a muoversi in maniera inversamente proporzionale alla Borsa, rendendosi protagonista di un rimbalzo sostenuto. Il Dollar Index e’ infatti in progresso dello 0.3% contro le sei principali valute concorrenti dopo che ieri era scivolato per la prima volta in sei giorni, mentre l’euro si indebolisce nei confronti del biglietto verde a quota $1.4796.

Nel comparto energetico cede terreno il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre fanno segnare un calo di $0.64 a quota $79.15 al barile. Frenata dell’oro: i futures con scadenza dicembre scambiano in ribasso di $4.40 a quota $1042.70 l’oncia. In progresso i prezzi dei Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.4400% dal 3.4600% di ieri.

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