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WALL STREET SEMPRE AMATA DAI FUND MANAGER

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*Sara Silano è Caporedattore di Morningstar in Italia. Il contenuto di questo articolo esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Torna la fiducia dei gestori su Wall Street. Secondo l’ultimo sondaggio di Morningstar tra le principali case di investimento che operano in Italia, condotto tra l’1 e il 7 aprile, la Borsa americana salirà nei prossimi sei mesi per quasi il 74% dei gestori. Nessuno prevede, invece, un ribasso. E’ analoga la percentuale dei fund manager che sono ottimisti sul mercato azionario giapponese, mentre poco più di un intervistato su due si attende un rialzo delle piazze europee, compresa quella italiana.

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La svolta di Wall Street

Rispetto al dicembre scorso, le previsioni sull’andamento del mercato azionario americano sono migliorate nei primi mesi del 2006, ma tra marzo ed aprile si è assistito a un vero balzo in avanti, favorito dalle attese della fine del ciclo monetario restrittivo. Inoltre, le valutazioni dei titoli sono considerate ragionevoli e i profitti societari solidi. Esistono, tuttavia, alcuni fattori di rischio tra cui l’aumento dell’inflazione, causato prevalentemente dall’elevato prezzo delle materie prime, lo scoppio della bolla immobiliare e le possibili ripercussioni negative sui bilanci aziendali dell’incremento del costo del lavoro.

Pochi pessimisti sul Giappone

Insieme a Wall Street, la Borsa che raccoglie i maggiori consensi è quella di Tokyo, che ha ritrovato slancio nell’ultimo mese dopo l’annuncio della Banca centrale di voler porre fine alla politica monetaria ultra-accomodante. Inoltre, il quadro economico è in continuo miglioramento e gli utili societari in crescita. Alcuni gestori, comunque, mettono in guardia dalle valutazioni elevate ed è per questo motivo che circa il 22% degli intervistati prevede una stabilizzazione delle quotazioni attorno agli attuali livelli e il 4,4% non esclude un ribasso.

L’Europa prende fiato

Circa il 52% dei gestori prevede un rialzo delle piazze finanziarie europee, compresa quella italiana, nei prossimi sei mesi, ma un significativo 43% crede in una stabilizzazione attorno agli attuali livelli. E’ convinzione diffusa che le valutazioni siano elevate e meno competitive rispetto a quelle d’oltreoceano. Tuttavia, il mercato azionario può trarre vantaggio dalla maggior fiducia degli investitori nella crescita economica, che trova riscontro nei migliori dati macro, e nelle operazioni di finanza straordinaria, che hanno alimentato la speculazione. Quest’ultimo aspetto è valido soprattutto per il listino italiano, animato dal riassetto nel sistema bancario. Sulla Borsa di Milano, però, pesa l’incertezza politica.

Il reddito fisso guarda alle prossime mosse di Bce e Fed

Per il 56,5% dei gestori, i prezzi delle obbligazioni americane rimarranno stabili nei prossimi mesi. Circa il 40% degli intervistati, invece, prevede un calo. Il trend delle prossime settimane dipenderà dalla decisione della Federal Reserve di fare una pausa nella fase restrittiva, dopo un ultimo rialzo a maggio, o di proseguire oltre la soglia del 5%. Per quanto riguarda l’Europa, il 60,9% dei fund manager si attende una discesa dei corsi obbligazionari, in corrispondenza con un incremento dei saggi di riferimento da parte della Banca centrale. La riduzione del differenziale tra gli Stati Uniti e il Vecchio continente dovrebbe favorire la moneta unica a discapito del dollaro. Per il 56,5% degli intervistati, nei prossimi mesi l’euro si apprezzerà, anche perché il biglietto verde è sfavorito dai deficit pubblico e di partite correnti.

Hanno partecipato al sondaggio, condotto tra l’1 e il 7 aprile, 23 delle principali società di diritto italiano ed estero operanti sul territorio, che contano per circa l’80% degli asset gestiti in Italia. Si tratta di Aletti Gestielle, American Express, Antonveneta Abn Amro, Azimut, Banca Fideuram, Banca Profilo, BNL Gestioni, BSI, Caam Sgr, Dekabank, Dws Investments Italy, Euromobiliare Am, Henderson Global Investors, Hsbc, Invesco, Investitori Sgr, Julius Baer, Mediolanum Gestione Fondi, Monte Paschi Am, Nextam Partners, Pioneer Im, Sanpaolo Imi Am, Sgam.

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