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WALL STREET: SEDUTA EUFORICA NEL GIORNO DI BERNANKE

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Gli indici azionari americani hanno accolto con clamore la nomina di Ben Bernanke come successore di Alan Greenspan alla guida della Federal Reserve. Il Dow Jones, ha guadagnato l’1.66% a 10.385, l’S&P500 l’1.68% a 1.199, il Nasdaq e’ avanzato dell’1.61% a 2.115. Gia’ in avvio i listini avevano aperto la settimana in rialzo, spinti dal calo del greggio e dalle buone notizie sugli utili societari.

Il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha nominato Ben Bernanke futuro presidente della Banca Centrale Usa, dopo 18 anni segnati dalla presenza di Alan Greenspan. Bernanke, che attualmente rivestiva il ruolo di capo del consiglio economico della Casa Bianca, ha dichiarato di voler continuare sulla politica intrapresa dal suo predecessore, focalizzandosi principalmente sui rischi rappresentati dall’inflazione. Iniziera’ a coprire il nuovo incarico entro la fine di gennaio 2006. (Per maggiori informazioni clicca sui link a fondo pagina).

A contribuire al rialzo degli indici sono stati anche il calo dei prezzi energetici e le buone notizie giunte dal fronte societario. Anche oggi il petrolio e’ sceso sotto i $60 al barile durante le prime ore di scambi, per poi recuperare leggermente nel finale chiudendo comunque in territorio negativo.

Il contratto future con scadenza dicembre ha ceduto 31 centesimi a quota $60.32 al barile. Le quotazioni sono scese grazie allo scampato pericolo del nuovo uragano Wilma che ha risparmiato le zone in cui sono dislocati i numerosi impianti di lavorazione ed estrazione di greggio.

Per quanto riguarda la cronaca societaria, continuano gli buoni sviluppi sul fronte degli utili. Delle quasi 200 aziende appartenenti all’S&P500 che hanno gia’ pubblicato le trimestrali, circa il 72% ha battuto le previsioni degli analisti, contro il 58% dello stesso periodo dell’anno scorso.

Tra le societa’ del Dow Jones che hanno comunicato i risultati in giornata si sono distinte in positivo Merck e American Express. La prima, che ha chiuso in rialzo del 2.79%, ha riportato utili di $1.42 miliardi, o 65 centesimi per azione; la seconda (+4.67%) ha riportato un EPS di 69 centesimi, battendo le stime degli analisti.

Le blue chip che hanno registrato i maggiori rialzi (oltre alle due riportate sopra) sono General Motors, Caterpillar ed Exxon Mobil. Sotto pressione, invece, Pfizer, Intel e Johnson & Johnson.

Intanto si accendono i riflettori su Texas Instruments. Il colosso dei chip comunichera’ la trimestrale a mercati chiusi. Le attese sono di un utile per azione di 39 centesimi.

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Sugli altri mercati, l’euro e’ in rialzo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.1978. In ribasso l’oro. Il future con scadenza dicembre ha chiuso in calo di $2.10 a quota $467.00 all’oncia. In netto calo, infine, anche i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ schizzato al 4.45%, dal 4.39% di venerdi’.

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