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WALL STREET: SEDUTA CONTRASTATA PER I MERCATI USA

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Avvio di settimana contrastato per i listini americani. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.11% a quota 10499 mentre il Nasdaq ha ceduto lo 0.15% a 2063 punti.

La giornata e’ stata ricca sotto il profilo degli appuntamenti economici. Le notizie sono complessivamente incoraggianti, ma non prive di contraddizioni.

L’indice ISM sull’attivita’ manifatturiera a gennaio e’ cresciuto per l’ottavo mese consecutivo, a quota 63.4, ma si e’ rivelato inferiore alle attese degli analisti (64).

Analizzando il dato, inoltre, si rileva un netto aumento della componente dei prezzi (un segnale di pericolo inflazione), mentre la situazione occupazionale ancora stenta a decollare.

Ancora dal fronte macro, in aumento reddito e consumi personali, indicatori chiave della ripresa, e ulteriore crescita del comparto immobiliare, con la spesa per le costruzioni ai nuovi massimi storici.

Per quanto riguarda le notizie societarie, da segnalare il rialzo delle blue chip International Paper, favorita dalla buona trimestrale, e SBC Communications, spinta dalle crescenti indiscrezioni sul takeover di AT&T Wireless da parte della controllata Cingular.

In rialzo, tra le altre componenti del Dow Jones, Boeing, Hewlett-Packard, American Express, IBM e Procter & Gamble (le ultime tre ai massimi di 52 settimane). Hanno invece chiuso in rosso General Motors, Alcoa, Caterpillar, Walt Disney e Altria.

Sugli altri mercati, il dollaro si e’ indebolito contro l’euro. Nel tardo pomeriggio a New York il cambio tra le due valute e’ a quota 1.2427.

In ribasso i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.151% dal 4.138% della chiusura di venerdi’. Ricordiamo che i rendimenti seguono un andamento inverso rispetto ai prezzi.

In forte ribasso il prezzo dell’oro, con il future di febbraio in calo di $3.50 a $398.70 all’oncia. Nel corso della seduta il metallo prezioso e’ sceso ai minimi di due mesi ($394), pressato dalle incertezze sulla direzione del dollaro.

Il petrolio, infine, ha guadagnato $1.93 a 34.98 al barile (future di marzo). Hanno contribuito al rialzo del prezzo del greggio l’esplosione di una bomba nei pressi di una raffineria in Iraq e le aspettative di un abbassamento della temperatura negli Usa.