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WALL STREET RIALZA LA TESTA, INDICI IN RALLY

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La settimana in borsa e’ iniziata bene per gli indici americani. Grazie al raffreddamento dei prezzi energetici e al recupero del dollaro nei confronti di yen e sterlina (ma non rispetto all’euro) gli operatori sono tornati con determinazione sull’azionario, dopo le perdite riportate negli ultimi giorni. Il Dow Jones ha guadagnato l’1.02% a 12876, l’S&P500 l’1.10% a 1403, il Nasdaq e’ avanzato dell’1.76% a 2488.

Dopo essere schizzato ad un nuovo record di $126.40 al barile, il greggio ha immediatamente ritracciato archiviando la seduta in calo. I futures con consegna giugno hanno ceduto a fine giornata $1.73 a $124.23. La scorsa settimana le quotazioni dell’oro nero erano salite dell’8% circa, normali le prese di beneficio giornaliere dunque. Ma ad arrestare la corsa del petrolio e’ stato anche il terribile terremoto che ha messo in ginocchio alcune regioni della Cina ed ha originato non poche speculazioni su una conseguente contrazione della domanda a livello globale.

L’avanzamento del dollaro ha avuto l’effetto inoltre di contenere i timori circa un ulteriore incremento delle pressioni inflazionistiche. La debolezza del biglietto verde contribuisce largamente infatti al rincaro dei prezzi, soprattutto per il fatto che molte commodities, tra cui il petrolio, divengono maggiormente attraenti per gli investitori in cerca di protezione contro l’inflazione. Sul valutario oggi il greenback ha guadagnato circa l’1% nei confronti dello yen, e lo 0.20% rispetto alla sterlina. L’euro ha continuato ad apprezzarsi, salendo a quota $1.5533.

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A livello societario, spunti positivi sono emersi dal gruppo bancario HSBC Holding che ha riportato profitti in rialzo nel primo trimestre: la crescita del business nei mercati emergenti e’ stata piu’ che sufficiente a coprire le svalutazioni riportate nel mercato domestico. Brutta la trimestrale del bond insurer MBIA (MBI) che ha invece riportato una perdita di $2.4 miliardi. Il titolo si e’ pero’ spinto in buon rialzo dopo che la societa’ ha rassicurato gli invstitori dichiarando di avere “abbondante liquidita’” per la copertura dei titoli.

Spunti positivi sono emersi da un ultimo studio condotto da Bloomberg secondo cui le chance di recessione
per gli Usa sono in calo. Il CEO della banca d’affari JP Morgan ha dichiarato che al 75% la crisi del credito e’ da ritenersi conclusa. Fino ad oggi il 62% delle societa’ facenti parte dell’indice S&P500 che hanno comunicato i risultati fiscali ha battuto le attese degli analisti.Venerdi’ scorso, nell’after hour, Fedex (cartina di tornasole dell’intera economia) aveva lanciato un allarme sugli utili, rivedendo le stime da una forchetta di $1.60-1.80 ad un range di $1.45-1.50.

Tra le societa’ che diffonderanno i numeri fiscali dopo la chiusura si distingue, tra le altre, la radio satellitare Sirius Satellite Radio (SIRI). Tra i titoli hi-tech, in evidenza Research In Motion (RIMM) grazie al lancio sul mercato di un nuovo modello di BlackBerry, il primo in oltre un anno. Tra le news di M&A, riflettori su Hewlett-Packard (HPQ) in trattative per acquistare Electronic Data Systems (EDS) ad un prezzo compreso tra i $12 e i $13 miliardi. Cablevision (CVC) e’ vicina a rilevare invece il quotidiano Newsday per un controvalore di $650 million dopo il dietro-front annunciato dalla News Corp. (NWS) di Murdoch.

Sugli altri mercati, in lieve ribasso l’oro. I futures con consegna giugno sul metallo prezioso hanno ceduto $0.90 a $884.90 l’oncia. Seduta in lieve calo infine anche per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.7750%.

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