Società

WALL STREET RESTA DEBOLE A META’ GIORNATA

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A meta’ giornata i listini americani continuano a muoversi in rosso (controlla la performance in tempo reale) comunque al di sopra dei peggiori livelli toccati subito dopo l’apertura. A fare da volano alle vendite sono ancora una volta il nuovo record del petrolio e le cattive notizie giunte dal settore finanziario che hanno sollevato seri dubbi sulla piu’ volte annunciata conclusione del “credit crunch”.

Il colosso assicurativo American International Group (AIG) ha riportato nell’after hour di ieri una perdita trimestrale (la seconda consecutiva) pari a $7.8 miliardi, superiore alle attese, causando un tonfo del titolo dell’8%. Il fatto ha spinto le agenzie di rating Standard & Poor’s e Fitch ad abbassare il giudizio sul credito del componente del Dow Jones.

Tra i titoli finanziari, molto volatile Citigroup (C) sulla scia della conferenza svoltasi in mattinata in cui sono stati resi noti i nuovi piani strategici del gruppo. La banca ha annunciato la vendita di alcuni asset per un corrispettivo di $500 miliardi, nel tentativo di recuperare gradualmente dalle brusche perdite legate al deterioramento del mercato del credito.

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Nel comparto delle commodities, i riflettori continuano ad illuminare il settore energetico, con il petrolio balzato ad un nuovo massimo storico di $126.20, toccato durante le contrattazioni elettroniche. In questo momento i futures con consegna giugno segnano un progresso di $1.11 a $124.80 al barile. Restando nell’ambito delle materie prime, il Dipartimento dell’Agricoltura Usa diffondera’ in giornata le stime sulle scorte di mais per cui e’ atteso un crollo del 47%: cio’ potrebbe innescare un nuovo rally dei cereali.

Contenuta la reazione all’unico dato macro presente oggi in calendario. Nel mese di marzo il deficit della bilancia commerciale ha registrato un calo superiore alle attese, attestandosi a $58.2 miliardi. In corrispondenza di un dollaro cosi’ debole si e’ trattato di un risultato scontato per molti operatori.