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Wall Street resiste alle 4 streghe

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Miglior settimana da settembre per l’euro, secondo giorno consecutivo di record per l’oro, nona seduta al rialzo per l’MSCI World Index (il piu’ lungo periodo da 11 mesi), prezzi dei Treasury in calo e Dow che archiva la seconda settimana consecutiva di rialzi dopo tre di cali.

Si conclude con questo bilancio la settimana di borsa a Wall Street, in una giornata caratterizzata da scadenze tecniche e che ha visto gli indici oscillare piu’ volte tra territorio positivo e negativo in un ristretto trading range e forti volumi.

Il Dow chiude la quarta seduta consecutiva al rialzo raggiungendo quota 10450 (+16 punti) con un rialzo dello 0.16%, il Nasdaq segna un +0.11% a 2310 (+3 punti), l’S&P 500 ha registrato un +0.13% a 1118 (+1 punto).

In 5 giorni di borsa Dow e S&P hanno guadagnato il 2.4% (da inizio anno +0.2%) mentre per il Nasdaq l’incremento e’ del 3% (miglior settimana da meta’ maggio).

Sul fronte dei titoli, a guidare gli incrementi sul Dow sono stati JpM, Cisco, Dupont mentre sul fondo ci sono Pfizer, Intel, Alcoa e Merck. Sull’S&P 500 si sono distinti Walgreens, Tesoro e Newmont Mining. Tra i peggiori del benchmark di Wall Street si segnala Lennar.

A livello settoriale, i finanziari segnano un +0.34%, gli energetici un +0.16%, i tecnologici un -0.31%, -0.13% per gli industriali.

Tra i titoli, a tener banco e’ ancora Apple, che a livello intraday ha toccato un nuovo record a $275. Acquisti sulla banca Citigroup (+1.26%), che intende raccogliere $3 miliardi da investire in societa’ di private equity e hedge funds quest’anno.

Piatta BP all’indomani della testimonianza davanti al Congresso Usa dell’amministratore delegato Tony Hayward, durante la quale il manager e’ stato sottoposto a un fuoco incrociato. La giornata e’ iniziata con la bocciatura di Moodys’, e’ proseguita con la sospensione dello stesso Hayward dalla guida delle operazioni di recupero nel Golfo del Messico e si e’ conclusa con i primi dettagli su un aumento di capitale che la compagnia si prepara a lanciare: la cifra sarebbe di $5 (non $10 come si vociferava ieri).

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Degno di nota il rally dell’oro. Che chiude a $1258.30, sorpassando il top della vigilia a $1248.70. In settimana ha guadagnato il 2.3%, da inizio mese il 3.6% e si avvia a chiudere giugno come terzo mese consecutivo al rialzo dopo il +2.9% di maggio e il +5.9% di aprile. Secondo Frank Lesh, broker di FuturePath Trading a Chicago, entro luglio il metallo giallo raggiungera’ quota $1300.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio decelerano. I futures con consegna luglio cedono $0.59 attestandosi a quota $77.18 al barile. Sul valutario la moneta unica scambia in flessione a quota $1.2379 (-0.08%). L’oro segna un +$8.10 a quota $1258.30 l’oncia, segnando un nuovo record. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.2230% dal 3.19% di ieri.