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WALL STREET REGISTRA IL PEGGIOR CALO DA NOVEMBRE

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Gli indici americani hanno ceduto interamente i forti rialzi segnati nella seduta precedente, spinti al ribasso dal deludente dato sul settore delle case e dall’aumento dei tassi sui titoli obbigazionari, schizzati ai massimi di 5 mesi. Il Dow Jones ha perso lo 0.94% a 12502, l’S&P500 l’1.13% a 1423, il Nasdaq e’ arretrato dell’1.30% a 2434.

Le ultime trimestrali positive giunte dal settore hi-tech non sono state sufficienti a far proseguire i listini sulla via dei rialzi. Ad innescare le vendite, oltre alle prese di beneficio, dettate da una condizione di ipercomprato che ha spinto i listini a nuovi massimi, e’ stato in primo luogo il deludente aggiornamento emerso dal settore immobiliare.

Nel mese di dicembre le vendite di case esistenti
hanno registrato una flessione dello 0.8%, in controtendenza con le stime degli analisti. Il fatto ha risvegliato i timori di un rallentamento economico superiore alle attese.

Il dato sul mercato del lavoro, inoltre, ha fatto ben poco per limitare le perdite. La scorsa settimana le nuove richieste per sussidi di disoccupazione
sono cresciute di 36 mila unita’ a 325 mila; le attese del mercato erano per un rialzo piu’ contenuto, a quota 310 mila.

A mettere pressione all’azionario, e’ stato anche l’improvviso balzo dei rendimenti sui titoli obbligazionari, causato da un debole interesse da parte delle banche centrali straniere nella vendite di nuove “note”. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ schizzato al 4.86% dal 4.81% di mercoledi’.

Passando alla cronaca societaria, segnali positivi sono emersi dal comparto tecnologico. eBay ([[EBAY]]), Qualcomm ([[QCOM]]) e Nokia ([[NOK]]) hanno riportato risultati finanziari che hanno battuto il consenso degli analisti. Nella sessione precedente, i numeri incoraggianti diffusi da Yahoo! ([[YHOO]]) e Sun Microsystems ([[SUNW]]) avevano permesso al Nasdaq di realizzare un rialzo giornaliero dell’1.43%.

Restando in tema di trimestrali, a beneficiare dei bilanci positivi e’ stato anche il colosso del noleggio di DVD online, Netflix ([[NFLX]]); nel comparto dell’auto, lo stesso non si puo’ dire della casa automobilistica Ford ([[F]]) che ha riportato una perdita vicina ai $6 miliardi.

Il dato sul settore delle case ha avuto l’effetto di trascinare al ribasso l’intero comparto. Toll Brothers ([[TOL]]), KB Homes ([[KBH]]) e Hovnanian Enterprises ([[HOV]]) hanno riportato cali vicini ai quattro punti percentuali. Il Philadelphia Housing Market Index ha registrato una perdita del 2.5%.

Tra i titoli del Dow Jones, solo General Motors([[GM]]), IBM ([[IBM]]) e AT&T ([[T]]) sono riusciti ad avanzare. Microsoft ([[MSFT]]) che riportera’ la trimestrale subito dopo la chiusura delle borse, ha ceduto due punti percentuali.

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Sugli altri mercati, nel comparto energetico, il petrolio ha ceduto parte dei forti guadagni registrati nelle ultime sedute. Dopo essere salito ad un massimo intraday di $55.90, i futures con consegna marzo hanno invertito rotta, arretrando di $1.14 a $54.23 al barile.

Sul valutario, l’euro ha esteso le perdite nei confronti del dollaro, scendendo a quota 1.2932. L’oro ha chiuso pressocche’ invariato. I futures con scadenza febbraio hanno ceduto appena 10 centesimi a $654.40 all’oncia.