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WALL STREET: REGGE IL DOW, NASDAQ DEBOLE, GOOGLE SU

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La seduta di borsa a Wall Street si e’ chiusa con gli indici contrastati. Praticamente piatto il Dow Jones (+0.01%) a 12620, l’S&P500 ha guadagnato lo 0.06% a 1365, il Nasdaq ha ceduto lo 0.35% a 2341. Gli operatori hanno preferito restare cauti a seguito dei dati in chiaroscuro emersi dal fronte macroeconomico; a luci ed ombre anche le ultime trimestrali societarie che hanno di fatto temperato l’ entusiasmo originato nella sessione precedente da Intel (INTC) e JP Morgan (JPM). Da segnalare il balzo di Google (GOOG) subito dopo la chiusura delle borse, avanzato di oltre il 12% grazie alla trimestrale migliore delle attese. Il colosso Internet ha riportato utili per azione di 32 centesimi migliori delle attese ($4.84 contro $4.52), i ricavi si sono attestati a $3.7 miliardi (consensus $3.61 mld.).

Ad offuscare i buoni numeri diffusi da IBM (IBM) e dal colosso delle aste online eBay (debole pero’ a causa dei commenti di alcuni analisti) e’ stata la trimestrale del colosso finlandese della telefonia mobile Nokia (NOK) il cui titolo e’ arretrato del 15% circa a causa del rivisto outlook sulle vendite per il 2008.


Numeri inferiori alle attese sono stati riportati anche dalla banca d’affari Merrill Lynch (MER) che ha registrato una perdita nel primo trimestre pari a $1.96 miliardi ed annunciato un taglio di 4 mila posti di lavoro. Il titolo e’ comunque riuscito a spingersi al rialzo in seguito alle dichiarazioni del CEO John Thain. A finire nel mirino dei seller e’ stato anche il gigante farmaceutico Pfizer (PFE) costretto a scontare un calo dei profitti del 19% rispetto allo scorso anno.

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“Il mercato ha retto comunque bene considerata la corsa del giorno prima” ha affermato Robert Pavlik, chief investment officer di Oaktree Asset Management. “Un po’ di delusione per la mancata reazione ai buoni numeri di IBM, a cui ha fatto da contraltare purtroppo il pessimo outlook di Nokia”. Dan Laufenberg, chief economist di Ameriprise ha dichiarato: “il mercato e’ apparso volatile, poco variato, ma la capacita’ di conservare i forti guadagni dell’ultima seduta rappresenta senza dubbio un fatto positivo”.

Sul fronte macro, nessuna sorpresa dalle nuove richieste di sussidio, salite nella stessa misura prevista dagli analisti. E’ nuovamente crollato invece l’indice Philadelphia Fed spiazzando gli analisti che invece avevano pronosticato un recupero, mentre ha segnato il primo, seppur contenuto, rialzo degli ultimi sei mesi il Superindice. I dati fanno seguito all’allarme recessione confermato dall’ultimo Beige Book della Fed. Intervenuto dalla Casa Bianca duranta una conferenza stampa ail presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha confermato che l’economia americana “sta attraversando un
momento difficile.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico ha chiuso poco variato il greggio. I futures con consegna maggio sono arretrati di 7 centesimi a $114.86 al barile. Sul valutario, euro in calo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5890. In flessione l’oro. I futures con consegna giugno sul metallo prezioso hanno ceduto $5.40 a $942.90 l’oncia. In calo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ avanzato al 3.7290% dal 3.6960% di mercoledi’.

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