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WALL STREET PROVA A RIPRENDERE LA CORSA

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Partenza in cauto rialzo per il mercato azionario americano, con i listini che sono orientati in positivo in avvio, ma senza troppa convinzione (controlla la performance in tempo reale). I dati confortanti riguardanti il settore dei consumi e il mercato del lavoro per ora hanno la meglio sulle preoccupazioni legate al rialzo dei tassi di interesse, che gli operatori temono possa compromettere la ripresa economica.

Ritracciano Goldman Sachs Group e Wells Fargo, dopo che i rendimenti del benchmark decennale, che influiscono sul debito al consumo e delle aziende, sono balzati al 4% per la prima volta dallo scorso ottobre. Bank of America scambia invece in rialzo di oltre il 3% dopo che gli analisti di Keefe, Bruyette & Woods, hanno promosso i titoli a Outperform da Market Perform, alzando al contempo il prezzo obiettivo a $16.50 da $12.

Ben intonate le societa’ al consumo e in particolare JC Penney e Saks, che avanzano con decisione dopo che le vendite al dettaglio sono salite a maggio per la prima volta negli ultimi tre mesi, mentre le nuove richieste settimanali di sussidio di disoccupazione sono calate piu’ delle attese, sui minimi da gennaio. Tuttavia le richieste continuative sono salite su livelli record.

“Nonostante entrambi i dati giunti quest’oggi siano da considerare positivi, non sono cosi’ esaltanti e risultano poco influenti se si considera che i tassi di interesse si trovano sui massimi di sette mesi e scambiano in rialzo mentre il petrolio e’ sui massimi di quest’anno”, sintetizza Peter Kenny, managing director delle vendite instituzionali per Knight Equity Markets LP. “Questi sono i trend con cui il mercato deve fare i conti ora”.

Intanto cresce l’attesa per l’esito di una nuova fondamentale asta di Titoli di Stato a lunga scadenza. L’emissione di nuova carta sul mercato, per la precisione di titoli a 30 anni per un valore complessivo pari a $11 miliardi, e’ prevista per le 19 italiane.

Ieri, nonostante il Beige Book della Federal Reserve abbia confermato che il peggio della recessione potrebbe essere alle spalle, i timori legati all’inflazione e al persistente rialzo dei tassi di interesse, hanno depresso il mercato, in una giornata che ha visto schizzare i prezzi del petrolio e i rendimenti sulla parte lunga delle curva dei Treasury, dopo che nell’asta dei titoli di Stato a 10 anni i rendimenti si sono avvicinati al 4%. Oggi quei timori permangono.

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Scivola Genesee & Wyoming, dopo che l’operatore ferroviario ha lanciato un profit warning sui risultati trimestrali, citando un calo del traffico. In controtendenza Qualcomm, nonostante oggi abbia migliorato le stime sui risultati fiscali del terzo trimestre. Palm sale di oltre il 4% nelle prime battute, dopo che il produttore del palmare Pre ha annunciato che Jon Rubinstein diventera’ presidente e AD, prendendo il posto di Ed Colligan, che lascera’ il suo incarico dopo 16 anni.

Intanto l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha alzato le stime per la domanda mondiale di greggio nel 2009, dando carburante alle quotazioni del petrolio, che scambiano in area $72. E’ la prima volta da agosto che le stime vengono riviste al rialzo.

Nel comparto energetico i futures con consegna luglio guadagnano $0.54 a $71.87 al barile. Sul valutario, l’euro sale leggermente nei confronti del dollaro, attestandosi a quota 1.4026. Arretra invece l’oro, a $948.30 (-$6.40) l’oncia. Ancora in ribasso i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.9600% dal 3.9360% di mercoledi’.