Società

Wall Street, proseguono i Buy

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Trimestrali superiori alle attese del mercato e crescenti aspettative di un nuovo intervento di allentamento monetario da parte della Fed a sostegno dell’economia. Sono questi i motivi che spingo al rialzo i listini americani mentre l’Europa ha terminato le contrattazioni praticamente sui massimi intraday.

Acquisti generalizzati su tutti i settori, a cominciare dagli industriali (+1.64%) seguiti da risorse di base (+1.3%) ed energetici (+1.25%). Bene anche tecnologici e finanziari (+1%). Deboli solo le utilities (+0.2%) segno che tra gli operatori c’e’ meno voglia di sicurezza, almeno nell’azionario. L’oro infatti, considerato il bene rifugio per eccellenza continua a macinare record: l’ultimo e’ a quota $1374.15.

La giornata macro offre invece pochi spunti: i prezzi all’import hanno registrato a settembre un calo dello 0.3% a causa di una frenata della componente petrolifera (-3.1%, maggior calo mensile da giugno). Le richieste di prestiti immobiliari hanno visto nella settimana conclusasi l’8 ottobre un balzo del 14.6%.

Tornando al fronte societario, JP Morgan si spegne passando sotto la parita’ (-0.05%). E’ stata la prima banca Usa ad alzare i veli sui conti: ha registrato profitti in rialzo del 23% nel terzo trimestre. In forte riduzione gli accantonamenti in vista di nuove perdite sulle attivita’ di credito, scesi a $3.22 miliardi da $8.1 miliardi un anno fa. L’AD Jamie Dimon ha detto pero’ che le perdite sui prestiti restano alte a causa della difficolta’ della clientela a ripagare il proprio debito. In compenso pero’ sono viste in calo quelle sulle carte di credito.

Ieri sera a mercato chiusi il colosso dei chip Intel non solo ha battuto le attese ma ha anche alzoato le stime su ricavi e utili, cosa che attenua le preoccupazioni su una frenata delle vendite di pc nell’ultima parte dell’anno. Anche questo titolo perde smalto (-0.3%).

Continua a correre invece l’operatore ferroviario CSX (+4.15%) grazie a conti superiori alle previsioni.

Con gli operatori che focalizzano la loro attenzione sull’azionario, i prezzi sui titoli di stato calano facendo crescere i rendimenti. Quello sul decennale Usa e’ salito al 2.4680% dal 2.43 di ieri.

A riportare fiducia sul mercato le forti aspettative di mosse straordinarie da parte della Fed: nella riunione del prossimo 3 novembre dovrebbe annunciare un secondo piano di riacquisto di Treasury, come lasciato intuire dalle minute pubblicate ieri. Anche se Morgan Stanley, per bocca del presidente non esecutivo della divisione asiatica Stephen Roach, si dice convinta che si rivelera’ una mossa inutile.

I volumi sono superiori alla media (NYSE 445 milioni le azioni passate di mano, sul NASDAQ 1.050 miliardi), con i titoli in rialzo che superano quelli in ribasso(sul NYSE al rialzo 2388 azioni contro 544 in calo, sul NASDAQ rispettivamente 1934/623) e con i nuovi massimi che eccedono i nuovi minimi(sul NYSE il rapporto e’ 358 a 3, sul NASDAQ 184 a 14).

A livello settoriale, acquisti per: Jr. Gold Miners-GDXJ +3.6%, Copper Miners-COPX +3.3%, Silver Miners-SIL +2.9%, Regional Banks-KRE +2.9%, Transports-IYT +2.6%, Solar-TAN +2.4%. Vendite su: Volatility-VXX -3.0%, Semis-SMH -1.0%, 20+ yr Treasuries-TLT -0.9%, Livestock-COW -0.9%.

Sul fronte petrolifero, l’Agenzia Internazionale per l’Energia ha alzato le stime della domanda di greggio sia per quest’anno sia per il 2011. I futures sul petrolio con consegna novembre salgono dell’1.97% a quota $83.28 il barile. Il derivato con scadenza dicembre dell’oro segna un +1.89% a $1372.10 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro cresce dello 0.35% a quota $1.3973.