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Wall Street poco mossa. La Fed non ha fretta di alzare i tassi

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NEW YORK (WSI) – Wall Street chiude la seduta poco mossa con il Dow che perde lo 0,05% a 15.292 punti, lo Standard&Poors invece segna un +0,04%. In territorio positivo il Nasdaq in salita dello 0,48% a 3.521 punti. I fari del mercato sono stati puntati sulle Minutes, i verbali dell’ultima riunione del braccio di politica monetaria della banca centrale guidata da Ben Bernanke svelati intorno alle 20 italiane.

Dai verbali è emerso che circa la meta’ dei componenti del Federal Open Market Commettee, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve si aspetta lo stop al piano di acquisto di Treasury e bond ipotecari (quantitative easing) alla fine di quest’anno. E’ quanto emerge dalle minute dell’ultima riunione della banca centrale, quella del 18-19 giugno scorsi. I verbali sono dunque l’ennesima prova che i membri del board della Fed sono divisi sulla tempistiche del piano, attualmente pari a 85 miliardi di dollari al mese.

Sul fronte macro, la Fed si aspetta un’accelerazione dell’economia nel corso della seconda parte del 2013 e un’ulteriore miglioramento nei due anni successivi. Nello stesso meeting altri membri del Federal Open Market Commettee hanno pero’ mostrato preoccupazione su una crescita che potrebbe invece deludere. In generale e’ attesa una riduzione graduale del tasso di disoccupazione.

Per quanto riguarda i tassi invece Ben Bernanke ha lasciato intendere che non ha fretta di rivedere al rialzo i tassi di interesse nel breve periodo. L’obiettivo annunciato è quello di ritoccare all’insù il costo del denaro quando il tasso di disoccupazione scenderà a 6,5%. Nel mese di giugno la disoccupazione era al 7,6%.

Sale intanto il petrolio con i futures ad agosto del Wti che raggiunge i 105 dollari al barile dopo che le scorte sttimanali di petrolio Usa sono scese più del doppio rispetto alle stime degli analisti. Pesano inoltre le incertezze sulla situazione politica egiziana e le dichiarazione dell’Opec che ha fatto sapere che, nel 2014, la domanda mondiale di petrolio e’ destinata a crescere, a un ritmo superiore rispetto all’attuale, di 1 milione di barili al giorno per una media di 90,7 milioni di barili al giorno, il piu’ alto tasso di crescita dal 2010 e in linea con la media storica degli ultimi 10 anni. La domanda di petrolio mondiale stimata per il 2014 e’ soggetta alle incertezze del ritmo della ripresa della crescita economica in Stati Uniti, zona euro e Cina. La crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2013 e’ attualmente pari a circa 89,64 milioni di barile al giorno, a seguito di un ribasso marginale di previsione (-0,01%, 89,65 milioni di barili al giorno).

Brutte notizie sono intanto arrivate dal fronte immobiliare, le richieste di mutui nell’ultima settimana al 5 luglio sono calate del 4% a 533,3 punti da 555,5 punti una settimana fa. Secondo i dati della Mortgage Bankers Association, gli acquisti di nuove polizze sono scesi del 3,1% a quota 201,7 (da 208,2) punti mentre i rifinanziamenti sono calati del 4,4% a 2.454,6 punti (da 2.568,3).

Male anche le scorte di magazzino all’ingrosso che sono calate in maggio dello 0,5% contro attese per un rialzo dello 0,3%. Secondo i dati del dipartimento del Commercio, le vendite all’ingrosso delle aziende sono invece aumentate nel mese dell’1,6%.

Sul fronte societario, sale AppleApple nonostante la bocciatura del titolo da parte di una celebre casa d’affari americana.

In ambito valutario, euro +0,26% a $1,2813. Il cambio dollaro yen si attesta a 100,09 (-1,04%), quello euro-franco svizzero a 1,2418 (-0,14%). Euro/yen -0,80% a JPY 128,22.

Sui mercati delle commodities, il petrolio continua a subire gli effetti della tensione geopolitica con l’Egitto, che rischia di scivolare in una guerra civile. I futures sull’oro nero +1,15% a quota 104,72 dollari al barile. Il prezzo dell’oro +0,43% a $1.251,30 l’oncia.