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Wall Street poco mossa. Insider vedono grigio sulla Borsa

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NEW YORK (WSI) – I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso oggi poco mossi e contrastati. Il Dow Jones e l’ S&P 500 hanno guadagnato rispettivamente lo 0,06% e lo 0,05%. Segno meno per il Nasdaq Composite che ha perso lo 0,1%. Sul mercato stanno riaumentando i timori relativi alla situazione in Europa. L’esito delle elezioni politiche in Italia sta infatti diventando di giorno in giorno sempre più incerto.

Ad alimentare il pessimismo, la pubblicazione del Vickers Weekly Insider Report, ovvero lo studio settimanale redatto Argus Research sull’indice sell – to – buy degli insider che indica la propensione dei manager a vendere/acquistare azioni della società presso cui lavorano. Dall’ultimo report, pubblicato oggi, emerge che l’indice è 9,20 a 1, il peggior risultato da luglio 2011.

La Sec ha intenzione di multare per 5 milioni di dollari il Nasdaq per omissione di controllo eccessivo nei giorni dell’ingresso in Borsa di Facebook. Tutto questo mentre in Europa l’andamento e’ negativo: a parte Milano, maglia nera del continente, i ribassi piu’ consistenti sono per Londra, Parigi e Madrid.

In Usa hanno la meglio le prese di beneficio dopo la chiusura positiva di ieri, che ha sfruttato il ritrovato entusiasmo suscitato da un accordo per l’uscita del gruppo di computer Dell dalle contrattazioni di Borsa. L’operazione di buyout, che vede la partecipazione di Microsoft con 2 miliardi di investimenti, e’ la piu’ imponenente da diversi anni.

In una giornata priva di appuntamenti di rilievo sul fronte macro, i fari restano puntati sui bilanci. Delle trimestrali societarie piu’ importanti tra quelle diffuse in giornata, si segnalano i conti di Time Warner e CVS Caremark. Tra i singoli nomi piu’ richiesti figurano Disney e Zinga: entrambi hanno battuto le attese degli analisti.

In ambito valutario, l’euro -0,53% a $1,3509; dollaro/yen -0,23% a JPY 93,39. Euro/yen -0,76% a JPY 126,18.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -1,37% a $95,32 al barile, mentre quotazioni oro recuperano +0,14% a $1.675,80.

Quanto ai Treasuries a 10 anni, i rendimenti sono in calo all’1,977%. I tassi sul trentennale del Tesoro Usa hanno superato intanto il 5% per la prima volta nel 2013, dopo che la Fed ha stimato un’inflazione al 3% (un evento che non si verificava da oltre un anno).