Società

Wall Street parte male, appesantita da Goldman e dati macro

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Partenza negativa per Wall Street, in una seduta caratterizza per il momento da un euro debole e da trimestrali deludenti. Il Dow Jones cede l’1.33% a quota 10019.19, il Nasdaq l’1.54% in area 2164.43, mentre l’S&P 500 l’1.23% a 1058.12 punti.

A lasciare gli investitori con l’amaro in bocca sono in particolare i ricavi annunciati dalle blue chip. I conti di Goldman Sachs di Goldman Sachs hanno indubbiamente deluso, con i ricavi che sono risultati in calo del 39% rispetto all’analogo periodo 2009 e del 36% inferiori al trimestre precedente. Gli utili sono invece stati pari a $2.75 per azione, in ribasso dell’83% rispetto ad un anno fa. I titoli della banca scambiano sotto i $142 in avvio.

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Ieri sera a mercato chiusi IBM ha registrato utili trimestrali appena sopra le attese degli analisti. Hanno fatto peggio del previsto invece i ricavi (per quanto in crescita) e l’outlook (anche se migliorato). Anche Texas Instruments non e’ riuscita a centrare le previsioni del mercato, in particolare proprio per quanto riguarda il fatturato.

Tornando all’interno della sfera bancaria State Street ha registrato piu’ utili del previsto, Bank New York Mellon ha invece mancato di un centesimo le stime sugli utili per azione. Johnson & Johnson scivola nel pre-mercato sempre nel giorno dei conti. I profitti di PepsiCo e Harley Davidson hanno superato la prova del mercato.

Sinora da quando Alcoa ha dato il via alla stagione delle trimestrali, l’utile netto delle aziende componenti l’S&P 500 ha fatto in media meglio delle previsioni del 19%, ma il fatturato e’ risultato solo il 3.9% piu’ alto delle stime.

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“Queste trimestrali confermano che il mercato Usa non e’ cosi’ attraente”, ha spiegato a Bloomberg Jacques Porta, di Ofi Patrimoine, che ha aggiunto “c’e’ anche il problema del real estate che ancora non e’ stato risolto”, come dimostrato dalle cifre macro pubblicate prima del suono della campanella.

In giugno i nuovi cantieri edili hanno evidenziato un calo del 5% mese su mese, sui minimi da ottobre. Sulle cifre ha pesato il rallentamento delle vendite in seguito alla scadenza degli incentivi fiscali governativi.

Sugli altri mercati, si segnala un balzo notevole dei prezzi del rame, sulle speculazioni di un taglio alla produzione in Cina. Nel comparto energetico le quotazioni del greggio sono in calo. I futures con consegna agosto cedono $0.45 attestandosi a quota $76.09 al barile. L’oro avanza di $1.70 a quota $1183.60 l’oncia. Il cross euro/dollaro si trova a $1.2873 (-0.54%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 2.936% dal 2.932% della chiusura di ieri.