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WALL STREET PARTE IN QUINTA, BUY SULL’AZIONARIO

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Avvio di seduta in forte rialzo per gli indici azionari americani. Nei minuti iniziali il Dow Jones avanza di oltre 200 punti, il Nasdaq segna un progresso superiore al 3%. Si respira un certo ottimismo tra gli operatori riguardo alla stabilizzazione del comparto finanziario grazie alle ultime manovre del governo.

La Fed si riunira’ oggi per la decisione sui tassi per cui e’ atteso un abbassamento di 50 punti base all’1%. La comunicazione e’ prevista per la giornata di domani ma, data la fase delicata che sta caratterizzando i mercati, gli operatori presteranno grande attenzione a qualsiasi annuncio che potrebbe trapelare nelle prossime ore.

Nell’ultimo mese la compravendita di case nuove ed esistenti e’ risultata in rialzo a livelli migliori delle attese, ma come evidenzia l’ultimo rapporto Case-Shiller, il prezzo e’ risultato ancora una volta in calo, ad un nuovo record negativo. In calendario e’ ancora presente l’aggiornamento sulla fiducia delle famiglie americane per cui e’ previsto un abbassamento del dato a 52 punti dai 59.8 di settembre.

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Sul fronte societario, la societa’ energetica BP ha riportato un forte incremento (+83%) dei profitti nel terzo trimestre, bene anche Valero Energy. Male invece il gigante software SAP, costretto a tagliare l’outlook e ritirare le stime sulle vendite; profit warning anche da parte della casa automobilistica giapponese Honda Motor.

Notizie migliori per General Motors: la societa’ potrebbe ricevere un prestito di $5 miliardi dal Dipartimento dell’Energia Usa per completare il merger con Chrysler. Tra le altre blue chip, a spingersi in forte rialzo e’ anche il titolo del colosso aerospaziale Boeing che sembra aver raggiunto un accordo per porre fine allo sciopero dei macchinisti.

Sugli altri mercati, rimbalzo del petrolio: i futures con consegna dicembre sono in ribasso di $1.30 a $64.52 al barile. Sul valutario, l’euro e’ in recupero nei confronti del dollaro a quota 1.2544. In ribasso l’oro a $739.50 l’oncia (-$3.40). Arretrano infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.80%.

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