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WALL STREET PAREGGIA E RECUPERA TUTTO

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Il mercato azionario americano si appresta a chiudere la settimana in rosso. A pesare sul morale degli operatori sono gli ultimi dati macro e in particolare le cifre relative al rapporto mensile sull’occupazione, che hanno evidenziato una situazione piu’ grave del previsto.

Tuttavia ultimamente gli indici principali si sono allontanati dai minimi di seduta, favoriti da una serie di ricoperture dopo il calo del 2.6% subito ieri e il -1.4% accumulato fino qui in settimana e dalle speculazioni che gli ultimi dati deludenti convinceranno la Federal Reserve a mantenere lo status quo sui tassi guida, fermo da mesi in prossimita’ dello zero, ancora per un po’ di tempo.

Dagli ultimi dati pubblicati dal governo e’ emerso che le societa’ statunitensi hanno tagliato piu’ posti del previsto a settembre e il tasso di disoccupazione e’ salito al 9.8%, sui massimi dal giugno del 1983. In seguito alla presentazioni di tali cifre, tra le singole blue-chip scivolano di almeno l’1.5% General Electric, Bank of America e Walt Disney. Se puo’ interessarti, in borsa si puo’ guadagnare con titoli aggressivi in fase di continuazione del rialzo e difensivi in caso di volatilita’ e calo degli indici, basta accedere alla sezione INSIDER. Se non sei abbonato, fallo ora: costa solo 79 centesimi al giorno, provalo.

La disoccupazione e’ stata al centro delle preoccupazioni del mercato negli ultimi tempi, praticamente da quando e’ iniziata la recessione, perche’ le perdite di posti di lavoro hanno un impatto negativo su consumi che rappresentano i circa due terzi delle attivita’ statunitensi, con i problemi che finiscono per espandersi a macchia d’olio in quasi tutti i settori dell’economia. La maggior parte degli economisti ora prevede che il tasso superi il 10% all’inizio dell’anno prossimo.

A creare ulteriori grattacapi agli investitori sono stati i dati relativi agli ordini alle fabbriche, che hanno registrato una flessione inattesa nel mese di agosto. Il Dipartimento del Commercio ha riferito di un calo dello 0.8% dopo il +1.4% registrato in luglio. Gli analisti si attendevano una variazione nulla.

I cali odierni sono tuttavia meno marcati di quelli della seduta precedente, quando il Dow ha perso circa 200 punti, dopo che il deludente report sull’attivita’ manifatturiera ha inflitto un altro duro colpo all’ottimismo generale che si era andato creandosi negli ultimi tempi circa una ripresa delle attivita’ industriali.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico arretra il greggio. I futures con consegna novembre cedono $1.64 a quota $69.18 al barile. Sul valutario in recupero l’euro. La moneta unica e’ in progresso nei confronti del dollaro a quota $1.4604. In ripresa l’oro, con i futures con scadenza dicembre che guadagnano $3.60 a quota $1004.30 l’oncia. In forte progresso i prezzi dei Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.1800% dal 3.1940% di ieri.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Natural Gas-UNG +2.5%, Commodities-GSG +0.5%, Gold-GLD +0.5% e Insurance-KIE +0.5%. Tra i piu’ forti ribassi: Base Metals-DBB -2.2%, Heating Oil-UHN -2.2%, Gasoline-UGA -2.0%, Crude Oil-USO -1.8%, Internet-HHH -1.4% e Volatility-VXX -1.4%.

Alle 18:45 circa il volume di scambio e’ di 655 milioni di pezzi al NYSE e 1.27 miliardi al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 936 a 1998 al Nyse e 942 a 1631 al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 50 a 7 al NYSE e 25 a 16 al Nasdaq.