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WALL STREET: ONDATA DI SELL, DOW JONES -250

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Pesanti vendite sulla borsa americana a causa delle rinnovate preoccupazioni sulla stagione delgi utili societari e dai deludenti dati macro che hanno rafforzato l’evidenza della recessione per l’economia a stelle e strisce. Il Dow Jones ha ceduto il 2.04% a 12325, l’S&P500 il 2.04% a 1332, il Nasdaq e’ arretrato del 2.61% a 2290. Il calo odierno ha reso negative le performance settimanali pari rispettivamente a -2.25%, -2.74% e -3.40%.

A fare da volano alle vendite fin dai primi minuti di scambi e’ stata la cattiva trimestrale diffusa dalla conglomerata industriale
General Electric (GE) i cui profitti si sono attestati a livelli inferiori delle attese ed in calo del 6% rispetto allo scorso anno. L’azienda ha anche tagliato le stime sull’intero anno fiscale citando l’impatto della crisi del credito e il rallentamento dell’economia che hanno inficiato sui segmenti finanziario, industriale e farmaceutico del gruppo. L’azione e’ arrivata a segnare una perdita del 12%, la peggiore performance giornaliera dal crash dell’87.

“E’ una grande delusione che contribuisce al tono negativo sull’intera stagione degli utili” ha dichiarato Philippe Gijsels, senior equity strategist di Fortis. “Si tratta di un vero e proprio shock per il mercato” ha aggiunto Benjamin Pace, CIO di Deutsche Bank Private Wealth Management. Goldman Sachs (GS) e Credit Suisse (CS) hanno tagliato il rating sulla societa’ a “Neutral”, Deutsche Bank ha rivisto il giudizio ad “Hold”. Prima della diffusione della trimestrale ben 16 diversi analisti consigliavano di acquistare il titolo.

Nessun supporto e’ giunto dal fronte macroeconomico. I prezzi alle importazioni sono cresciuti in misura maggiore delle attese nel mese di marzo, registrando il maggiore incremento da novembre dello scorso anno, sollevando non pochi timori sulle future mosse di politica monetaria da parte della Fed dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi. “Il rialzo del dato e’ principalmente dovuto alla debolezza del dollaro e alle pressioni inflazionistiche a livello globale” ha confermato Tony Crescenzi, bond market strategist di Miller Tabak & Co. Allarmante il dato sulla
fiducia delle famiglie americane, la cui lettura preliminare di aprile si e’ attestata ai peggiori livelli dal 1982.

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La stagione degli utili aziendali non e’ iniziata nel migliore dei modi. Nei giorni scorsi sia United Parcel Services (UPS) che Advanced Micro Devices (AMD) hanno rivisto al ribasso le previsioni sui numeri fiscali, il gigante dell’alluminio Alcoa (AA) ha riportato profitti e ricavi inferiori alle attese. Elementi che se associati alla debolezza del mercato del lavoro e alla contrazione dell’attivita’ manifatturiera completano il quadro della recessione per gli Usa. Gli analisti stimano che nel primo trimestre le societa’ facenti parte dell’S&P500 riporteranno un calo medio dei profitti del 12.3%.

Forti pressioni si sono notate nel comparto aereo con l’indice di riferimento (XAL) arretrato di oltre 6 punti percentuali. Vendute a piene mani le azioni di Frontier Airlines Holdings, che ha avviato la richiesta per l’ingresso nella fase di amministrazione controllata (Chapert 11). La scorsa settimana altre 3 compagnie aeree avevano dichiarato il fallimento.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico stabile il greggio. I futures con consegna a maggio sono avanzati di 3 centesimi a $110.14 al barile. Sul valutario, l’euro resta vicino ai massimi nei confronti del dollaro a quota 1.5828. In calo di $4.80 l’oro a $927.00 l’oncia. In progresso infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.4710% dal 3.5320% di giovedi’.

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