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WALL STREET: NASDAQ TORNA AI LIVELLI DEL MARZO 99

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Le borse USA chiudono in rosso la terza seduta consecutiva, schiacciate dall’incertezza del mercato sulle prossime mosse della Fed, dopo che l’inflazione in gennaio ha ripreso a correre.

I listini scontano anche l’umore controverso degli investitori nei confronti dei titoli tecnologici, dopo la pioggia di downgrades caduta nelle ultime settimane.

Il Nasdaq ha chiuso a 2.268,93 (-2,131%), il Dow Jones ha chiuso a 10.526,58 (-1,90%), l’ S&P 500 a 1.255,28 (-1,85%) e il Russell 2000 a 483,51 (-1,55%).

A guidare la flessione e’ stato oggi il Nasdaq. Nonostante la pausa di riflessione in territorio positivo poco prima della chiusura, l’indice dei tecnologici non ha avuto la forza di scrollarsi di dosso le notizie poco incoraggianti giunte dal settore high tech.

Il tabellone elettronico ha chiuso la seduta odierna lasciando sul terreno oltre il 2%, portandosi ai livelli del 3 marzo 1999.

Non meglio ha fatto il Dow Jones. L’indice delle trenta blue chip, trainato in basso dalla cattiva prestazione di Coca Cola e dei titoli del settore della grande distribuzione, ha perso oltre l’1%.

“E’ come se tutti mettessero il dito nell’acqua tirandolo subito fuori, causando forti oscillazioni sui mercati” ha commentato Lauriann Kloppenburg direttore per le ricerche di Loomis, Sayles & Co.

Kloppenburg ha poi aggiunto: “C’e’ bisogno di stabilita’ nell’economia, perche’ gli operatori tornino ad avere fiducia sui mercati e mettano a punto strategie di lungo termine”.

Sul mercato regna dunque l’incertezza. I dati contrastanti sullo stato di salute dell’economia americana mettono gli investitori davanti al difficile compito di capire quale sara’ la reazione della Fed ai segnali arrivati dall’economia reale.

La speranza del mercato e’ di un nuovo intervento sui tassi gia’ prima della riunione del FOMC (l’organo della banca centrale USA che decide in materia di politica monetaria) in programma il 20 marzo prossimo.

Sul fronte macroeconomico, l’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti e’ aumentato nel mese di gennaio dello 0,6%, a fronte di una previsione dello 0,3% e superiore alla crescita dello 0,2% registrata in dicembre.

Il ‘core index’, ovvero il dato depurato dalle componenti piu’ volatili, relative al comparto energetico e alimentare, e’ cresciuto dello 0,3%.

Dati che giungono dopo un aumento sostenuto anche da parte dei prezzi alla produzione, che nello stesso mese sono aumentati dell’1,1%.

Con i prezzi che aumentano e l’economia che non da’ cenni di ripresa, il mercato comincia a prendere sul serio la possibilita’ che si possa prefigurare uno scenario di stagflazione – la situazione cioe’ in cui i prezzi aumentano ma la capacita’ di acquisto dei consumatori diminuisce, in un clima di generale depressione economica.

Ma la Federal Reserve probabilmente rimarra’ concentrata su altri dati, come quelli relativi alla fiducia dei consumatori. Il governatore della Fed, Alan Greenspan, ha infatti ripetuto in piu’ di una occasione che la banca centrale USA e’ piu’ preoccupata della possibilita’ di una recessione che di un aumento dell’inflazione.

Nel settore tecnologico, il piu’ colpito dai ribassi delle ultime due sedute, molti dei titoli piu’ importanti hanno toccato i minimi delle utime 52 settimane. Tra questi spiccano i nomi di Cisco Systems, Broadcom, JDS Uniphase e Sun Mirosystems.

A compromettere ancora di piu’ il sentiment del mercato nei confronti dei tecnologici ha contribuito la pioggia di ‘downgrade’, arrivata negli ultimi giorni e che non sembra cessare nemmeno oggi.

Questa mattina l’analista di Merrill Lynch, Thomas Kraemer, ha abbassato il rating a medio termine su Sun Microsystem da “Accumulate” a “Neutral”, sottolinenando i problemi della societa’ nel comparto dell’archiviazione dati.

Cattive notizie anche dal comparto dei semiconduttori. In un rapporto pubblicato nella tarda serata di martedi’, la Semiconductor Equipment and Material International (SEMI) ha reso noto che in gennaio le imprese nordamericane del settore hanno visto una riduzione degli ordini del 19%.

Notizie che hanno convinto Bill Meehan, capo degli analisti di Cantor Fitzgerald & Co., a rivedere al ribasso le previsioni sull’andamento del Nasdaq nel corso del 2001. Secondo Meehan il tabellone elttronico chiudera’ l’anno in questione a quota 1.500 punti, contro una stima precedente di 2250 punti.

Sui listini in generale hanno mostrato una tendenza al rialzo il settore sanita’, intrattenimento, editoria, oro, prodotti medici, farmaceutico, tabacco, elettrico.

In calo invece il settore apparecchi elettronici, bevande analcoliche, grande distribuzione, abbigliamento, sistemi informatici, brokeraggio, bancario, assicurativo, petrolifero.

Tra i titoli che oggi hanno strappato rialzi d’eccezione sulle borse americane:

1) eXecelon Corp. (EXLN – Nasdaq) – +28,09%;
2) Spire Corp. (SPIR – Nasdaq) – +25,00%;
3) Jore Corp. (JORE – Nasdaq) – +24,11%;
4) Golden Isle Fincl Holdings (GIFH – Nasdaq) – +23,33%;
5) New Frontier Media (NOOF – Nasdaq) – +21,74%.

I ribassi si sono invece particolarmente accaniti contro:

1) WebLink Wireless (WLNK – Nasdaq) – -46,38%;
2) Photogen Technologies (PHGN – Nasdaq) – -29,61%;
3) Dynacare (DNCR – Nasdaq) – -26,79%;
4) IntegraMed America (INMD – Nasdaq) – -26,19%;
5) ImagicTV (IMTV – Nasdaq) – -25,27%.

Tra i principali titoli in movimento oggi a Wall Street:

Nel settore alimentare:

Coca-Cola (KO – Nyse) e Procter & Gamble (PG – Nyse) hanno deciso di unire le forze per la creazione di un gigante alimentare nel settore degli snack e delle bevande analcoliche, capace di registrare vendite annuali per circa $4 miliardi. Il titolo Coca-Cola ha perso oltre il 6%, mentre il titolo Procter & Gamble ha guadagnato quasi l’1,75% .
(Vedi Alimentare: venture da $4 mld, Coca Cola/Procter)

Pepsi Bottling Group (PBG – Nyse) ha fatto sapere durante una conferenza stampa questa mattina che PepsiCo (PEP – Nyse) intende ridurre la sua quota in Pepsi Bottling all’originario livello del 40%, vendendo azioni PGB a terzi a partire dal 2001. La quota di PepsiCo in PBG e’ aumentata del 2% dal livello originale stabilito al momento del lancio in borsa di Pepsi Bottling nel marzo 1999. Il titolo Pepsi Bottling ha perso oltre lo 0,5% , mentre il titolo PepsiCo ha perso il 2%.

Nel settore informatico:

Sun Microsystems (SUNW – Nasdaq) ha perso oltre l’11,75% dopo che Merrill Lynch ne ha abbassato il rating sul medio termine da “Accumulate” a “Neutral”. Il titolo si trova ora al di sotto del minimo degli ultimi 17 mesi.
(Vedi Informatica: Sun Micro non soddisfa Merrill)

Microsoft (MSFT – Nasdaq) ha lanciato oggi ‘Small Business Server 2000’, un nuovo pacchetto software creato appositamente per le aziende con meno di 50 personal computer, che utilizza il sistema operativo Windows 2000. Il lancio e’ l’ultimo passo della piu’ grande softwarehouse del mondo verso il mercato delle piccole aziende, che la societa’ quantifica in piu’ di 56 milioni di unita’.
Il titolo ha guadagnato oltre lo 0,5%.

Hewlett-Packard (HWP – Nyse) e Inktomi (INKT – Nasdaq) hanno stretto un accordo per la creazione di applicazioni software per media network. L’accordo prevede l’inserimento dei programmi per la gesstione del traffico nei server di Inktomi nel pacchetto Netserver di HP. Il titolo Hewlett-Packard ha perso oltre lo 0,75%, mentre il titolo Inktomi ha perso oltre il 5,75%.

Nel settore telefonico:

Deutsche Telekom venderà la sua partecipazione del 10% in Sprint Corp. (FON – Nyse), nel tentativo di mettere insieme almeno €20 miliardi. Anche France Telecom ha annunciato oggi che vuole vendere la sua partecipazione del 10% in Sprint. Insieme le due società europee hanno $4 miliardi in azioni Sprint. La notizia era stata anticipata da Wall Street Italia il 4 gennaio scorso (Borsa: Sprint volatile su uscita pertners europei). Il titolo Sprint ha perso oltre il 5,25%.
(Vedi Tlc: dismissioni a catena per i telefonici.

Sybase (SYBS – Nasdaq) ha perso quasi il 19,5% dopo aver annunciato l’acquisto di New Era of Networks (NEON – Nasdaq), in un accordo del valore di $373 milioni. Il titolo New Era ha guadagnato oltre l’8%.