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WALL STREET: NASDAQ AL TOP DI 5 MESI, SOPRA 2500

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Nonostante i dati macro non proprio incoraggianti diffusi in giornata, i listini americani sono riusciti a salire spinti dalle buone trimestrali riportate dalle aziende retail, dalle operazioni di M&A e dallo stop della corsa del greggio. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.73% a 12992 , l’S&P500 l’1.06% a 1423, il Nasdaq e’ avanzato dell’1.48% a 2533.

A soprendere gli analisti sono stati gli ultimi risultati diffusi da Tiffany (TIF) e JC Penney (JCP). La celebre societa’ del lusso ha battuto le attese grazie ad un “promettente inizio di stagione”; l’azienda retail ha anch’essa riportato profitti migliori delle stime nell’ultimo trimestre ed offerto un outlook superiore al consensus per i prossimi mesi.

In giornata sono nuovamente tornate ad occupare la scena le operazioni di fusioni ed acquisizioni societarie. Il gruppo media CBS (CBS) ha raggiunto un accordo per l’acquisizione del portale Internet hi-tech CNET Networks (CNET), il cui titolo e’ schizzato di oltre il 40% subito dopo la diffusione della notizia. In buon progresso anche EMC Corp (EMC) grazie alle speculazioni inerenti la vendita del business dei supporti di memoria a VMware. La conglomerata industriale General Eelectric (GE) sarebbe vicina ad organizzare un’asta per la vendita della divisione delle apparecchiature elettriche che potrebbe fruttare ricavi compresi tra $5-$8 miliardi.

Le operazioni di M&A sono diminuite del 61% nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un giro d’affari record superiori a $2 trilioni nel 2007 aveva giocato un ruolo fondamentale nella risalita degli indici ai massimi di ottobre. Il recente acquisto di EDS da parte di Hewlett-Packard (HPQ) (che diffondera’ la trimestrale dopo la chiusura) sembra aver comunque risollevato l’interesse sulle operazioni di merger tra le aziende.

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Nel comparto hi-tech, continua la
saga su Yahoo! (YHOO): l’investitore miliardario Carl Icahn appare sempre piu’ determinato verso un cambiamento dei vertici del gruppo. Ichan ha inviato una lettera al Board sollecitando per una ripresa delle trattative di merger con Microsoft. A questo punto diventa sempre piu’ plausibile la possibilita’ di una “proxy fight”, ovvero una battaglia condotta attraverso le deloghr degli azionisti contro il CdA.

Contrastati i dati giunti dal fronte macro. Ha particolarmente deluso l’ultimo aggiornamento sulla produzione industriale che ha segnalato un calo dello 0.7% nel mese di aprile, attestandosi a livelli peggiori del consensus (-0.3%). Poco incoraggianti i dati sull’Empire State Index che ha evidenziato una contrazione dell’attivita’ manifatturiera nell’area di New York, meglio invece l’aggiornamento sull’attivita’ dell’area di Philadelphia che ha effettuato un balzo a -15.6 punti dai -24.9 di aprile. Sostanzialemnte in linea con le attese infine i numeri sulle richieste di sussidio.

Intervenuto ad una conferenza organizzata dalla Fed di Chicago, il n.1 della Banca Centrale, Ben Bernanke, ha dichiarato che la crisi del credito non e’ ancora finita e che le condizioni dei mercati finanziari restano fragili.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio e’ apparso altamente volatile, mossosi in un ampio range compreso tra $120.75 e 126.64, a causa della vicina scadenza dei contratti con consegna giugno. Questi hanno infine archiviato la seduta in ribasso di 10 centesimi a $124.12 al barile, minimi di una settimana. Sul valutario, euro in lieve calo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5458. Reazione dell’oro. I futures con consegna giugno sul metallo prezioso sono avanzati di $13.50 a $880.00 l’oncia. Seduta in progresso infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.8430% dal 3.9380% di mercoledi’.

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