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WALL STREET: MAGGIOR CALO DI DUE SETTIMANE

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Seduta nel segno delle vendite per la borsa statunitense, innescate dal nuovo record del greggio e dal dato macro che ha alimentato nuovi timori sull’inflazione. Gli indici hanno cosi’ registarto il piu’ marcato calo delle ultime due settimane: il Dow Jones ha chiuso in ribasso dell’1.53% a 12828, l’S&P500 ha ceduto lo 0.93% a 1413, il Nasdaq lo 0.95% a 2492. L’intervento di alcuni esponenti della Fed, su una possibile chiusura del ciclo ribassista dei tassi, non ha aiutato il mercato.

Spinto dalla forte domanda cinese, dal calo del dollaro e dalle rinnovate speculazioni, il greggio ha continuato a muoversi al rialzo, ad un nuovo record di $129.60 al barile. I futures con consegna giugno (all’ultimo giorno di scambi) hanno poi archiviato la seduta in progresso di $2.02 a $129.07 al barile. A fare da volano agli acquisti sul comparto sono state anche le dichiarazioni del presidente dell’OPEC, secondo cui il cartello petrolifero non attuera’ alcun incremento della produzione gionaliera prima del meeting previsto per settembre. La scadenza dei contratti e l’ultima intervista al noto petroliere T.Boone Pickens hanno contribuito alla forte volatilita’.

Il pericolo n.1 al momento sembra essere rappresentato dalla corsa senza ostacoli dei prezzi delle commodities. I timori sono per un rallentamento della spesa dei consumatori nei prossimi trimestri, costretti a rinunciare a diversi acquisti per far fronte ai rincari delle bollette energetiche e del carburante. Ricordiamo infatti che la spesa delle famiglie americane conta per oltre i due terzi dell’intera economia a stelle e strisce.

“E’ come se questo continuo salire del greggio alle stelle avesse preso il posto della crisi finanziaria nelle preoccupazioni degli operatori” ha affermato l’analista Stephen Leeb, di Leeb Capital Management. “Gli occhi degli investitori sono puntati sul petrolio, punto”.

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I listini hanno accelerato al ribasso subito dopo gli ultimi commenti di alcuni governatori della Fed, secondo cui la Banca Centrale Usa potrebbe essere giunta alla conclusione della serie di tagli al costo del denaro iniziata lo scorso settembre. “Valutando le informazioni in nostro possesso, la politica monetaria sembra essere ben calibrata al momento per promuovere la crescita dell’occupazione e un rallentamento dell’inflazione” ha affermato Donald Kohn, vice-chairman della Federal Reserve.

A luci ed ombre l’aggiornamento sul PPI che ha avuto l’effetto di deprimere ulteriormente le quotazioni dell’azionario. Nel mese di aprile i prezzi alla produzione hanno registrato una crescita dello 0.2%, inferiore alle attese (+0.4%), ma la versione “core” del dato e’ avanzata dello 0.4%, contro un consensus pari a +0.2%, portando cosi’ il tasso annuale dal 2.7% di marzo al 3.0%, maggior livello dalla fine del 1991.

In ambito di utili societari, delusione da parte del colosso retail di articoli per la casa Home Depot (HD). L’azienda ha riportato un calo dei profitti a causa dell’ancora debole trend del settore immobiliare e di alcuni costi non previsti legati alla chiusura di alcuni punti vendita. Migliore delle stime invece la trimestrale di Target (TGT) che ha battuto le attese sui profitti di 3 centesimi per azione.

Nel settore hi-tech, Yahoo! (YHOO) e Microsoft (MSFT) continueranno ad occupare la scena. La societa’ informatica sarebbe interessata ad un investimento nel portale Internet che interessi l’acquisto del business della ricerca online. Dopo la chiusura delle borse, gli occhi saranno puntati sulla blue chip Hewlett-Packard (HPQ) per via della pubblicazione dei risultati trimestrali.

A cedere visibilmente terreno sono stati anche i titoli finanziari sulla scia del rapporto diffuso dal gruppo Oppenheimer secondo cui la crisi del credito si estendera’ fino al 2009 “ed andra’ probabilmente oltre”. Inevitabile ondata di vendite anche sui titoli delle compagnie aeree per le implicazioni che i rincari del carburante avranno sul business delle aziende.

Sugli altri mercati, sul valutario, euro in rialzo rispetto dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5660. In progresso l’oro. I futures con consegna giugno sul metallo prezioso sono avanzati di $14.40 a $920.20 l’oncia. Seduta in progresso infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.7760% dal 3.84% di lunedi’.

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