Società

WALL STREET: L’ISM
FRENA GLI ACQUISTI

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Dopo la comunicazione dei dati relativi alle spese per costruzioni di gennaio e all’ Ism manifatturierio gli indici limano i guadagni incamerati nelle prime battute della seduta.

Positive le spese per le costruzioni, che hanno registrato un rialzo dell’ 1,7% contro il +0,5% previsto dal consensus di mercato.

Ma a trascinare al ribasso Wall Street e’ stato l’ndicatore relativo all’Ism, che si e’ attestato a 50,5 punti contro i 52 attesi dagli analisti. Il dato ha puntato il dito contro la debolezza dell’attivita’ manifatturiera.

Ma gli investitori non si lasciano piegare totalmente dalle notizie contrastanti provenienti dal fronte macroeconomico che, prima dell’inizio della seduta, hanno visto protagonista un altro dato che ha disatteso i mercati, ossia quello relativo al reddito e alle spese personali .

A tenere banco nella prima sessione di marzo sono le buone notizie provenienti dal fronte internazionale. La decisione dell’Iraq di distruggere i missili al-Samoud 2 , come richiesto dall’Onu e l’ arresto di Khalid Mohammed, uomo chiave di Al Qaeda e regista degli attacchi terroristici dell’11 settembre, smorzano i venti di guerra e rendono lo scenario geopolitico meno teso, come testimonia anche il calo del nuovo ribasso del petrolio .

Ma non tutti sono convinti che una risoluzione della crisi irachena possa davvero portare il sereno sui mercati. “ Si tratterebbe sicuramente di un catalizzatore necessario, ma non sarebbe sufficiente per una sostenuta ripresa del mercato azionario , ha dichiarato Edward Keon, strategist quantitativo della banca d’affari Prudential. Il tono di Keon non e’ tuttavia del tutto pessimista. Per lo strategist, almeno nei prossimi cinque dieci anni le azioni sovraperformeranno comunque I bond per una percentuale compresa tra il 5,5% e l’8,5%, contro una media storica del 4,6%.

Sostiene Wall Street anche l’ottimismo manifestato dalla societa’ di ricerca Trim Tabs, che ha dichiarato di essere bullish sui mercati azionari , modificando cosi’ il suo atteggiamento dal precedente “cautiously bullish”. Tra le ragioni, la societa’ cita la crescita delle operazioni di riacquisto di azioni proprie dal parte delle aziende.

Buona la performance del Philadelphia Semiconductor Index (SOX ), che guarda con favore ai numeri positivi comunicati dalla Semiconductor Industry Association (SIA). L’associazione dell’industria chip ha annunciato che nel mese di gennaio le vendite globali di semiconduttori si sono attestate a $12,2 miliardi, in crescita del 22% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il dato positivo ha portato la SIA a formulare previsioni positive per il 2003. Per la SIA le vendite di chip registreranno quest’anno una crescita a due cifre, mentre la spesa tecnologica aumentera’ tra il 4% e il 7%. Le vendite dei pc dovrebbero invece aumentare tra il 10% e il 14%.

La notizia traina al rialzo i titoli hardware e componenti del Dow Jones IBM (IBM – Nyse) e Hewlett Packard (HPQ – Nyse).

In calo invece il colosso dei chip colosso dei chip Intel (INTC – Nasdaq), che non beneficia del giudizio di Merrill Lynch, peraltro dai toni chiaro scuri. La banca d’affari ha dichiarato di essere fiduciosa sulla possibilita’ che INTC confermi le proprie stime in occasione dell’aggiornamento sui risultati infratrimestrali atteso per giovedi’ prossimo, lasciando tuttavia la valutazione invariata a “neutral”.

Nel frattempo gli operatori formulano previsioni su quella che potra’ essere la performance futura dei mercati azionari. Per Richard Dickson, analista tecnico di Lowry Research, Wall Street sarebbe posizionata per un altro rally di breve periodo . Nelle prossime sedute, per Dickson, il Dow Jone potrebbe arrivare tra gli 8.300 e gli 8500. il Nasdaq a 1.400 e l’S&P 500 tra 880 e 890 punti.
Ma nel medio termine il trend al rialzo dovrebbe rallentare e una rottura al ribasso di importanti supporti potrebbe anche scatenare un calo “sostanziale”.

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