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WALL STREET: L’HI-TECH OSCURA IL NUOVO PIANO FED

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I listini americani si sono mossi nervosamente su entrambi i lati della linea di parita’ per poi chiudere contrastati. I timori originati dalla recessione su un possibile rallentamento delle vendite di computer e prodotti tecnologici hanno oscurato l’entusiasmo iniziale legato alle nuove iniziative della Fed mirate a scongelare il mercato del credito. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.43% a 8479, l’S&P500 lo 0.66% a 857, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.50% a 1464. Hanno continuato ad avanzare i titoli del comparto finanziario, mentre le azioni energetiche hanno risentito del calo delle quotazioni del greggio.

Nel tentativo di far ripartire i consumi ed incrementare i prestiti a favore di consumatori ed aziende, la Banca Centrale americana ha annunciato un piano di acquisto degli asset a rischio legati al mercato dei mutui ipotecari, garantiti dalle agenzie governative come Fannie Mae e Freddie Mac. Un’operazione da $800 miliardi che dovrebbe contribuire a restaurare un clima di fiducia all’intero del comparto finanziario.

L’annuncio ha spinto al rialzo i titoli delle societa’ particolarmente sensibili alle operazioni di prestito. SLM Corp, l’azienda di prestiti agli studenti meglio nota come Sallie Mae ha effettuato un rally del 21%, CIT Group, la societa’ finanziaria-commerciale ha guadagnato il 19%. Tra i Big finanziari ha proseguito al rialzo Citigroup, in forte progresso anche JP Morgan; acquisti su Goldman Sachs e Merrill Lynch. Il gruppo di brokeraggio online e*Trade e’ schizzato del 40% dopo essersi dichiarato “ottimista” sull’ottenimento dei fondi previsti dal piano di salvataggio TARP.

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Deboli i titoli del comparto tecnologico. Hewlett-Packard e’ risultato il peggior componente del Dow Jones con una perdita giornaliera superiore al 5%. Il colosso informatico ha diffuso numeri fiscali migliori del consensus ma l’azione e’ arretrata sulle speculazioni secondo cui il gruppo non sara’ in grado di rispettare le stime comunicate.

Vendite anche su Analog Devices che ha riportato un balzo del 47% dei profitti ma ha emesso un outlook inferiore alle attese degli analisti citando un rallentamento degli ordinativi ed un calo delle produzione. In ribasso di oltre l’8% anche il titolo Research In Motion a causa di un rapporto deludente sulle vendite di cellulari e palmari per i prossimi mesi. Giu’ Cisco Systems.

Negli altri comparti, colpo di scena nel comparto minerario. A causa del deterioramento dell’economia, il colosso BHP Billiton ha ritirato l’offerta di acquisto del valore di $66 miliardi avanzata negli scorsi mesi nei confronti di Rio Tinto, il cui titolo e’ crollato di quasi il 30% rispetto alla chiusura di ieri. Nel settore alimentare, pressioni ribassiste su Starbucks. La catena di coffee shop ha lanciato un allarme su “un difficile anno fiscale” a causa del calo riportato nelle vendite.

In riferimento agli aggiornamenti economici, nessuna sorpresa dal Prodotto Interno Lordo, sceso dello 0.5% in linea con le previsioni, mentre il dato sul mercato delle case ha segnato un calo dei prezzi superiore alle attese. Migliore del consensus infine la fiducia dei consumatori, risalita ad un livello superiore al previsto.

Sugli altri mercati, in calo il petrolio. I futures con consegna gennaio sono arretrati a quota $50.77 al barile, in progresso di $3.73 (-6.8%). Sul valutario, ancora in buon progresso l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3065. Invariato l’oro: i futures con consegna febbraio sul metallo prezioso hanno guadagnato $0.10 a $820.50 l’oncia. In recupero i Titoli di Stato Usa. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.092% dal 3.34% di lunedi’.

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