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WALL STREET: INTEL TRA LE MAGLIE NERE DEL NASDAQ

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Effetto vendite al dettaglio sugli indici Usa. L’indicatore macroeconomico, che nel mese di febbraio e’ cresciuto di appena lo 0,3%, contro l’aumento dello 0,8% stimato dagli analisti, continua a deprimere il mercato che, dopo inutili tentativi di recupero, ritorna ai minimi della seduta.

A scatenare l’ondata di vendite sono anche i giudizi negativi delle banche di investimento sul settore dei chip, che trascinano al ribasso il Nasdaq. In rosso per la terza sessione consecutiva l’indice del comparto Philadelphia Semiconductor Index (SOX ), i cui sedici componenti registrano un andamento al ribasso. Tra le maglie nere del mercato si mette in evidenza il colosso dei chip Intel (INTC – Nasdaq), che ha accusato il taglio delle stime sugli utili e sul fatturato da parte della banca d’affari J.P. Morgan.

Non migliore la performance del Dow Jones, su cui si distinguono le perdite di finanziari, conglomerati e titoli retail. Negativa la performance del titolo industriale General Electric (GE – Nyse). Male anche i petroliferi.

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Gli indici non riescono a risalire la china in una seduta dominata dall’assenza di spunti rialzisti e caratterizzata da una raffica di giudizi negativi provenienti dalle banche d’affari.

Lehman Brothers ha inaugurato la raffica di rating al ribasso, dichiarandosi cauta sui titoli delle societa’ di infrastrutture per chip. Secondo la banca d’affari la ripresa del settore sara’ modesta nella seconda meta’ del 2002.

E’ stata poi la volta di Morgan Stanley , che ha ridotto il rating di molti titoli del comparto chip. E cosi’ le valutazioni di societa’ del calibro di Axcelis Technologies (ACLS – Nasdaq), Novellus Systems (NVLS – Nasdaq), Teradyne (TER – Nyse) e KLA-Tencor (KLAC – Nasdaq) sono state abbassate da “strong buy” ad “outperform”, innescando la corsa al ribasso del Nasdaq.

Le banche d’affari continuano dunque a mostrarsi scettiche sulla ripresa dei chip e gli investitori tornano a dubitare della ripresa del quadro societario, complici gli scandali contabili che si sono succeduti dopo il caso Enron.

Neppure la banca d’affari Salomon Smith Barney ha risparmiato giudizi negativi: la sua scure si e’ abbattuta sul settore dei personal computer. Salomon prevede che le consegne di computer subiranno nel secondo trimestre 2002 una contrazione tra il 3% e il 5%, mettendo a repentaglio la redditivita’ di societa’ quali Dell (DELL – Nasdaq) e Sun Microsystems (SUNW – Nasdaq).

Sul listino high tech si distinguono anche i ribassi del titolo della societa’ di software per tlc Comverse Technologies (CMVT – Nasdaq) dopo le previsioni poco confortanti del gruppo. L’allarme sugli utili e fatturato lanciato dalla societa’ Internet CMGI (CMGI – Nasdaq) non intacca invece l’andamento del titolo.

Soffrono i titoli di infrastrutture per tlc Lucent (LU – Nyse) e Nortel Networks (NT – Nyse). Lucent continua ad accusare l’ allarme sul fatturato lanciato nella seduta di martedi’, mentre su Nortel si e’ abbattuta la scure dell’agenzia di rating Moody’s, che ha abbassato la valutazione sui debiti non garatiti della societa’ al livello piu’ basso.

Sul Dow Jones cede il colosso cartario International Paper (IP – Nyse), dopo la decisione della banca d’affari Prudential Securities di penalizzare il settore con un rating “sell”.

Nel listino dei titoli industriali si mettono in luce i ribassi dei finanziari, in particolare American Express (AXP – Nyse), J.P. Morgan (JPM – Nyse) e Citigroup (C – Nyse).

Seduta in rosso per i titoli retail Wal Mart (WMT – Nyse) e Home Depot (HD – Nyse).

Tra i petroliferi cedono Exxon Mobil (XOM – Nyse), Royal Dutch Petroleum (RD – Nyse) e Bp Amoco (BP – Nyse).

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