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WALL STREET: INDICI SU, IL DOW ORA PUNTA AL RECORD

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Un’altra seduta positiva per gli indici americani, caratterizzata da un‘elevata volatilita’, dettata dall’ultima lettura del Prodotto Interno Lordo, risultato inferiore alle attese e alla stima precedente. Il calo del greggio e la realizzazione del fatto che gli utili aziendali sono ancora in sostenuta crescita hanno riportato gli acquisti sui mercati. Il Dow Jones e’ avanzato dello 0.25% a 11718, l’S&P500 ha chiuso in rialzo dello 0.19% a 1339, il Nasdaq ha guadagnato lo 0.27% a 2270. L’indice industriale ha toccato i massimi storici di chiusura poco dopo l’avvio, di 11722, per poi ritracciare; i massimi intraday sono a quota 11750.

Nel secondo trimestre il dato finale sul Prodotto Interno Lordo
e’ stato rivisto al ribasso rispetto alla stima precedente ad un tasso di crescita del 2.6%. La lettura preliminare del dato si era fermata a +2.5%, quella rivista aveva segnato un balzo al 2.9%. L’indicatore e’ cosi’ risultato anche inferiore alle stime degli analisti che confermavano un rialzo del 2.9% appunto.

Il decremento del tasso della crescita economica non ha avuto l’effetto consuetudinario sul mercato obbligazionario, come ha dimostrato il progresso dei rendimenti sui bond. A causa del recente rally e della condizione di ipercomprato creatasi sui titoli di Stato, i rendimenti hanno continuato ad avanzare: lo yeld sul Treasury a 10 anni e’ risalito al 4.628%.

La reazione dei mercati, azionario ed obbligazionario, e’ stata dunque piuttosto contenuta, anche considerando il fatto che ci troviamo alla fine del terzo trimestre e gli operatori preferiscono guardare oltre.

A supportare in parte gli acquisti e’ stato il calo del petrolio, arretrato dopo aver toccato un massimo intraday di $64. I futures con scadenza novembre hanno ceduto 20 centesimi a $62.76 al barile. Dall’OPEC e’ stato ribadito il fatto che al momento non e’ assolutamente necessario un incontro d’urgenza per decidere un eventuale taglio della produzione.

Con riferimento al comparto societario, quello che sta per concludersi e’ stato un trimestre caratterizzato ancora una volta da una crescita a doppia cifra per le societa’ facenti parte dell’indice S&P500. E’ molto probabile che cio’ si ripeta anche negli ultimi tre mesi dell’anno, facendo del 2006 un anno formidabile dal punto di vista dei profitti aziendali.

Passando all’andamento dei singoli titoli, a guidare i rialzi del Dow Jones e’ stato il colosso dell’auto General Motors. In un intervento al Paris Auto Show, il CEO del gruppo, Rick Wagoner, ha annunciato che le trattative sulla possibile partnership con Renault e Nissan potrebbero estendersi anche oltre l’ultimatum fissato per la meta’ di ottobre. Wagoner ha anche rassicurato che nel caso di un mancato raggiungimento di un accordo, la situazione per GM non e’ da ritenersi preoccupante. Intanto, Kirk Kerkorian, il miliardario a capo di Tracinda, ha manifestato l’intenzione di incrementare la quota detenuta nella casa automobilistica.

Tra gli altri titoli, buon rialzo per Intel, che beneficia dei commenti positivi di alcuni analisti, fiduciosi sul recupero delle quote di mercato cedute alla rivale Advanced Micro Devices (AMD –1.00%)

Sempre nel comparto hi-tech, giornata in rosso per Microsoft, dopo aver reso nota la data di lancio ufficiale dello Zune, il lettore media portatile, da molti descritto come l’anti-iPod, che sara’ venduto ad un prezzo di $249.99.

Fuori dal Dow Jones, pressioni di vendita sul gruppo multimediale Time Warner, sulla scia del downgrade emesso dagli analisti di JP Morgan a causa delle difficolta’ di mercato per l’unita’ Internet dell’azienda, AOL, e dell’attuale valutazione del titolo.

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Sugli altri mercati, sul valutario, stabile l’euro rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di $1.27. Estende i guadagni l’oro. I futures con scadenza dicembre sul metallo prezioso sono avanzati di $7.60 a quota $610.90.