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WALL STREET: INDICI IN ROSSO, NON TENGONO I RIALZI

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La seduta di borsa di Wall Street si e’ chiusa con gli indici negativi e lontani dai migliori livelli giornalieri. I listini non sono stati in grado di conservare i rialzi registrati nella prima parte della giornata, cedendo terreno nelle ore finali di scambi. Il Dow Jones e’ arretrato dello 0.02% a 10888, l’S&P500 e’ risultato invariato a quota 1257, il Nasdaq ha chiuso con in ribasso dello 0.30% a 2232.

Dopo il recente rally iniziato a meta’ ottobre, che ha portato il Nasdaq e l’S&P500 ai massimi di quattro anni e mezzo e il Dow Jones ad un soffio dalla soglia degli 11 mila punti, sui mercati sta prelevando la cautela, in attesa di elementi significativi che possano giustificare un ulteriore progresso degli indici.

In mattinata buone notizie sono giunte dal fronte economico. L’atteso dato sulla fiducia dei consumatori nel mese di novembre ha registrato un balzo a 98.9 punti dai precedenti 85 (minimo di due anni), attestandosi ad un livello superiore a quello stimato dagli economisti (90 punti). Si e’ trattato del maggiore incremento successivo all’invasione dell’Iraq avvenuta nel 2003.

Buone notizie anche dal fronte manifatturiero. Il dato sui nuovi ordini di beni durevolie’ cresciuto del 3.4%, spinto in particolar modo dalla richiesta massiccia di velivoli militari. Il consensus del mercato era per una crescita dell’1.5%.

All’indomani del deludente dato sulla vendita di case esistenti, che aveva sollevato preoccupazioni circa il rallentamento del settore immobiliare, si e’ sorprendentemente attestato ad un nuovo livello record il dato relativo alla vendita di case nuove. L’indicatore e’ balzato a quota 1.42 milioni, contro le attese di un lieve calo a 1.20 mln, registrando il maggiore rialzo degli ultimi 12 anni.

La giornata di domani sara’ ricca di appuntamenti economici. In calendario risaltano l’aggiornamento sul Prodotto Interno Lordo del terzo trimestre, le scorte di petrolio e il Beige Book della Federal Reserve. Venerdi’, invece, sara’ seguito con particolare attenzione il rapporto sull’occupazione valido per il mese di ottobre.

Con riferimento al comparto energetico, in calo il petrolio, riportatosi sotto i $57. Il contratto futures con scadenza gennaio ha concluso la seduta in ribasso di 86 centesimi a quota $56.60, minimo di cinque mesi e mezzo. Le temperature superiori alla media in diverse aree degli Stati Uniti hanno prevalso sulle previsioni di un calo delle scorte (in calendario domani alle 16:30 ora italiana), riducendo le quotazioni sul greggio.

Passando alla cronaca societaria, sono arrivati i primi commenti negativi sul colosso Internet, Google. Gli analisti di Stanford Group ne hanno tagliato il rating e fissato il target price a quota $425. Quelli di Merrill Lynch hanno confermato il rating Neutral ed espresso giudizi preoccupanti sull’attuale valutazione del titolo. Le azioni ne hanno risentito sensibilmente deprezzandosi di oltre il 4%.

Sotto i riflettori anche i titoli delle societa’ operatrici televisive vie cavo. La FCC, la Commissione Federale sulle Comunicazioni americana, potrebbe stabilire nuove regole che permetterebbero agli utenti di sottoscrivere singoli servizi e programmi (“a la carte”), anziche’ interi pacchetti. Cablevision e’ arretrato di quasi il 2%.

All’interno del Dow Jones, i maggiori rialzi li hanno realizzati Boeing, sostenuto dall’elevata domanda di velivoli aerei confermato nel rapporto sui nuovi ordinativi di beni durevoli, Coca Cola, Alcoa e la farmaceutica Merck. In rosso, invece, Wal-Mart, American Express e General Motors.

Sbalorditivo il calo registrato dalla holding delkle utilities Calpine. Il titolo ha perso il 50% del proprio valore sulla notizia del cambio alla guida del gruppo e sui rumors di una possibile bancarotta.

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Sugli altri mercati, l’euro ha perso terreno nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.1784. L’oro ha continuato a spostarsi oltre l’importante soglia dei $500 all’oncia. Il futures con scadenza dicembre e’ avanzato di 90 centesimi a quota $503.50 all’oncia. In netto ribasso, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.48% dal 4.40% di lunedi’.


BORSA: NY CEDE CON BOOM VENDITE CASE,TIMORI STRETTA FED


IPOTESI RIALZO TASSI SGONFIA SPINTA INDICE FIDUCIA CONSUMATORI

29 Novembre 2005 23:09 NEW YORK (ANSA) – La Borsa Usa perde la spinta dei dati macroeconomici degli ordinativi di beni durevoli in ottobre (+3,4%) e dell’indice di fiducia dei consumatori del Conference Board (salito a quota 98,9 in novembre) e, sotto i timori della stretta dei tassi da parte della Federal Reserve per il boom del settore immobiliare, chiude intorno alla parità. Il Dow Jones cede lo 0,02%, a 10.888,16 punti, il Nasdaq lo 0,30%, a quota 2.232,71, mentre lo Standard & Poor’s 500 è invariato a 1.257,48 punti.

I dati migliori delle previsioni alimentano l’ottimismo nella prima parte della seduta, con il Dow Jones che ritenta la corsa verso gli 11.000 punti, soglia non più superata da giugno 2001. Le compravendite delle case di nuova costruzione, aumentate in ottobre del 13% alla quota record di 1,424 milioni di unità,hanno suggerito che gli americani stanno anticipando l’acquisto di abitazioni in previsione di nuovi aumenti del costo del denaro da parte della Federal Reserve. L’ipotesi di stretta sui tassi, alimentata da alcuni report su un settore immobiliare su liveli record, fa sgonfiare gli indici verso la parità.

Sul Nasdaq pesa la robusta correzione di Google (-4,71% a 403,54 dollari): il titolo del motore di ricerca più usato al mondo, dopo la corsa delle ultime settimane fino al massimo infraday record di ieri a 431,24 dollari, rifiata e paga la diffusione di un report di Merrill Lynch. Confermando il giudizio ‘neutral’, la banca d’affari spiega di vedere un aumento dei rischi per la futura performance del titolo: se nel breve termine le valutazioni resteranno elevate,sul lungo la questione sarà decisa dalla capacità di Google di diversificare il proprio giro d’affari.

Contrastati i titoli del comparto delle costruzioni o legati alle forniture per la casa. Toll Brothers, ad esempio, passa in negativo e perde l’1,36% (a 34,44 dollari), KB Home è ferma a 69,64 dollari (+0,01%), mentre Home Depot segna un progresso dell’1,08%, a 42 dollari. Il petrolio cede l’1,5% al Nymex, a 56,50 dollari al barile,ma i titoli del comparto riportano un andamento contrastante,come Exxon Mobil in calo dello 0,68% (a 58,34 dollari) e Chevron in progresso dello 0,33%, a 57,37 dollari.

Cede il comparto della grande distribuzione, interessato da consistenti prese di beneficio dopo i guadagni delle ultime sedute sulle previsioni di un buon avvio dello shopping festivo,grazie al weekend della Giornata del Ringraziamento. Wal-Mart,il leader mondiale del settore, perde l’1,98% (a 49,01 dollari),Best Buy il 2,77% (a 49,01 dollari) e Circuit City il 2,97% (a 21,20 dollari). Rimbalza Merck (+1,56% a 30,02 dollari) dopo le pesanti perdite per il doppio profit warning su 2005 e 2006. Prende il via oggi la prima causa federale contro la multinazionale farmaceutica per il Vioxx, l’antidolorifico accusato di provocare gravi effetti collaterali cardiaci. Tivo, l’azienda che produce i videoregistratori digitali, perde il 9,6%, a 5,18 dollari, dopo dati trimestrali in perdita.