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Dow Jones, l’indice di Wall Street spegne 125 candeline. I guadagni record

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L’indice Dow Jones Industrial Average ha spento ieri 125 candeline. Risale infatti al 26 maggio 1896 il debutto dell’indice delle società con maggiore capitalizzazione della Borsa Usa.

Creato da Charles Dow e Edward Jones, fondatori del Wall Street Journal e della società Dow Jones & Company, è uno degli indici borsistici più importanti al mondo, perché misura in maniera sintetica l’andamento dei prezzi di alcune fra le più grandi e solide società quotate in borsa negli Stati Uniti. Dai 40,94 punti segnati alla chiusura del suo primo giorno, il Dow Jones è cresciuto fino ad arrivare ieri sera a valere 34.323 punti.

Dow Jones: traguardi e performance

In questi 125 anni, l’indice ha attraversato 25 recessioni (cioè quei periodi in cui l’economia produce meno di quanto potrebbe), crescendo a un tasso medio del 7,69% annuo, registrando 1.464 chiusure record, secondo i Dow Jones Market Data.

Il primo traguardo è stato raggiunto nel 1906 quando ha superato i 100 punti. Nel 1972 l’indice ha oltrepassato i 1.000 punti per poi balzare oltre i 10 mila punti nel 1999. Quest’anno, con l’economia statunitense in recupero dal crollo dettato dalla pandemia di coronavirus, ha superato per la prima volta la soglia dei 31.000, dei 32.000, dei 33.000 e dei 34.000 punti.

Funzioni

Dalla sua nascita ha svolto sempre la stessa funzione, ovvero misurare in maniera sintetica l’andamento dei prezzi di alcune fra le più grandi e solide società quotate a Wall Street.

Il Dow Jones Industrial Average, essendo uno dei primi strumenti nati con questo scopo, è calcolato in maniera molto semplice, sommando il prezzo delle singole azioni delle società al suo interno e dividendo l’ammontare per un numero fisso che viene modificato solo in determinate occasioni. Si ottengono così dei punti, che aumentano o diminuiscono con l’andamento dei prezzi delle azioni incluse nell’indice.

Composizione dell’indice

Al suo debutto, l’indice comprendeva 12 società dell’industria pesante tra cui General Electric, unico titolo ‘centenario’, assente per soli otto anni e quotato ininterrottamente dal 1907 al 2008, quando è stato sostituito, e vari nomi ormai dimenticati dell’industria statunitense, come American Cotton Oil e Distilling & Cattle Feeding.

Dal 1928, l’indice è composto da 30 titoli, che oggi rappresentano vari settori economici, dall’industria (3M, Boeing) alla finanza (JPMorgan Chase), dal retail (Walmart) al tech (Apple, Microsoft). L’ultima modifica alle componenti dell’indice risale allo scorso agosto, quando Salesforce.com, Amgen e Honeywell International hanno sostituito Exxon Mobil (presente dal 1928), Pfizer e Raytheon Technologies. Procter & Gamble è la società più longeva sull’indice: il suo debutto risale al 1932.