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WALL STREET INDECISA, POI SCATTA E CHIUDE IN RALLY

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Dopo aver attraversato piu’ volte la linea di parita’, gli indici americani sono riusciti ad imboccare la strada dei rialzi ed hanno archiviato la sessione in rally. Il Dow Jones ha guadagnato l’1.36% a 11384, l’S&P500 l’1.71% a 1273, il Nasdaq e’ avanzato del 2.28% a 2294. Il nuovo calo del greggio ha originato un forte interesse sui titoli dei comparti retail e trasporti, mentre l’ultimo intervento di Bernanke ha disteso temporaneamente il clima sul comparto finanziario. Nonostante il forte recupero giornaliero dei listini, alcuni operatori ritengono che il mercato azionario sia ancora lontano dalla tanto attesa fase rialzista.

Il petrolio ha esteso le forti perdite gia’ registrate nella seduta precedente, ritracciando visibilmente dai massimi assoluti di $145.85 toccati il 3 luglio. Nelle ultime due sedute le perdite sono state pari a $9.25, i futures con consegna agosto hanno ceduto $5.33 (-3.8) a quota $136.04 al barile, realizzando la maggiore perdita giornaliera di quasi 4 mesi (19 marzo). I timori di un ulteriore rallentamento dell’economia a livello globale hanno incrementato le speculazioni su un abbassamento della domanda per l’oro nero che hanno innescato l’ondata di Sell. Altri motivi dietro al recente calo sono da ricercare nel rafforzamento del dollaro e nella scampata minaccia dell’uragano Bertha che non si dirigera’ verso la zona del Golfo del Messico, area in cui e’ dislocata gran parte degli impianti petroliferi americani.

Il raffreddamento delle quotazioni energetiche ha aiutato l’indice S&P500 a risollevarsi dai minimi di due anni. Forti acquisti hanno interessato il corriere internazionale UPS (UPS), che ha anche beneficiato dei commenti positivi
di alcuni analisti, la conglomerata industriale General Electric (GE) e il colosso retail Wal-Mart (WMT). Sugli scudi anche i titoli finanziari, spinti dalle dichiarazioni di Ben Bernake, secondo cui la Banca Centrale fara’ di tutto per garantire la stabilita’ dei mercati finanziari ed estendera’ i prestiti d’emergenza a favore delle grosse banche di Wall Street oltre la fine dell’anno. Lo spider del comparto (XLF) e’ avanzato di oltre 4 punti percentuali, solidi rialzi sono stati registrati da Bank of America (BAC), American Express (AXP), JP Morgan (JPM) e Citigroup (C).

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La forte incertezza sul comparto dei mutui, a quasi un anno di distanza dallo scoppio della crisi del credito, aveva impedito ai listini di spingersi al rialzo nella prima parte della mattinata. Il pericolo di una nuova ondata di svalutazioni a carico delle istituzioni bancarie continua comunque a rappresentare un elemento di forte preoccupazione. Le voci su un eventuale incremento di capitale da parte delle societa’ dei mutui ipotecari Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE) gia’ nella seduta precedente avevano trascinato al ribasso l’intero mercato.

Negativi i segnali giunti dal mercato immobiliare, che sembra essere ancora lontano dal punto di bottom annunciato piu’ volte nei mesi scorsi da molti operatori. Nel mese di maggio le vendite di case con contratti in corso sono diminuite del 4.7%, in misura maggiore delle previsioni; il dato e’ in ribasso del 14% rispetto allo scorso anno.

Pressioni di vendita si sono notate sui comparti delle commodities. I produttori di materie prime hanno risentito del calo dei prezzi del greggio, dei cereali e dei metalli. Freeport-McMoRan (FCX), la piu’ grande societa’ del rame quotata in borsa, ha ceduto il 4%. Chevron (CVX) ed Exxon Mobil (XOM) hanno chiuso in calo di circa l’1%.

Sell anche per la nota societa’ specializzata nella vendita di prodotti per l’ufficio Office Depot (ODP), dopo aver annunciato un calo del 10% delle vendite comparate nel Nord America. In rosso il gigante dell’alluminio Alcoa (AA) a causa di un certo nervosismo in vista della pubblicazione dei risultati trimestrali. Gli elevati costi energetici e il rallentamento della spesa dei consumatori hanno spinto piu’ volte gli analisti negli ultimi mesi a ritoccare al ribasso le stime sui risultati trimestrali delle aziende facenti parte dell’S&P500.

Sugli altri mercati, sul valutario, euro in calo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5655. In flessione l’oro. I futures con consegna agosto sul metallo prezioso hanno ceduto $5.50 a $923.30 l’oncia. Seduta positiva infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.88% dal 3.930%.

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