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WALL STREET IN ROSSO, ECONOMIA IN CRISI

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Avvio in netto calo per gli indici azionari americani, pressati dal deludente dato sull’occupazione che ha intensificato i timori sullo stato di salute dell’economia statunitense. Nei primi minuti il Dow Jones cede l’1% a 11920, l’S&P500 lo 0.75% a 1294, il Nasdaq perde lo 0.60% a 2207. Il listino tecnologico ha aperto agli scambi in corrispondenza dei minimi livelli di un anno e mezzo. Si dovra’ vedere se le “mani forti” saranno in grado di calmierare il sell-off prima della fine della seduta, in vista del weekend.

A dare la stura alle vendite e’ stato il pessimo dato sull’occupazione del mese di febbraio che ha evidenziato la perdita di 63 mila posti di lavoro, sorprendendo gli analisti che invece avevano stimato la creazione di 25 mila posti. Si tratta del secondo calo consecutivo, il dato di gennaio e’ stato rivisto al ribasso da -17 mila unita’ a -22 mila. Erano quasi cinque anni che non si vedeva
una contrazione cosi’ grave.

Dubbi sui numeri degli economisti erano stati gia’ sollevati dal calo di occupati nel settore privato, comunicato nei giorni scorsi. E’ un chiaro segnale di come la crisi del credito e il calo del mercato immobiliare abbiano iniziato a preodurre effetti negativi su vasta scala anche sull’economia reale, spingendo di fatto gli Stati Unitti in una fase di recessione.

I futures sui fed funds danno ormai per scontato un taglio di 75 punti base nel meeting della Banca Centrale il prossimo 18 marzo, addirittura si e’ iniziata a prezzare (20-25%) anche la possibilita’ di un taglio pari ad un punto percentuale netto, il che porterebbe il costo del denaro dal 3% attuale al 2%.

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Eppure, prima della comunicazione del dato, si era assistito ad un’accelerazione dei futures originata dalla comunicazione della Fed sull’incremento dei fondi da destinare alle istituzioni finanziarie nelle aste per garantire la liquidita’, ma il movimento ha avuto vita breve.

Sul fronte societario, ancora in difficolta’ le aziende dei mutui immobiliari e i “bond insurer”. Ambac Financial (ABK) che ha annunciato un processo di ricapitalizzazione attraverso l’offerta di azioni ha raccolto $1.5 miliardi dall’operazione, e il titolo continua a deprezzarsi visibilmente, -11.4% in avvio, dopo aver gia’ lasciato sul terreno il 35% solo negli ultimi due giorni. Alcuni pressioni si notano anche su Washington Mutual (WM) e Countrywide Financial (CFC), l’intero gruppo delle grosse banche d’affari (Citigroup, Lehman Broters, Merrill Lynch, ecc.) si muove in rosso.

Nel comparto energetico, petrolio in lieve calo. I futures con consegna aprile sono in ribasso di $0.12 a $105.35 al barile. Sul valutario, l’euro ritraccia dai massimi, ora scambiato a 1.5358 contro il dollaro. L’oro avanza di $5.90 a $983.00 all’oncia. In forte recupero i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.51%.

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