Società

Wall Street in rosso dopo il Beige Book, alta volatilita’

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I listini a Wall Street hanno chiuso in rosso, estendendo i ribassi dopo la pibblicazione dell’ultimo sondaggio della Federal Reserve. In un momento cosi’ cruciale per il mercato, che appare giunto ad un vero e proprio punto di svolta, gli operatori tendono a pensarci due volte prima di prendere posizioni.

Il Dow ha ceduto lo 0.37% a quota 10498.64, l’S&P lo 0.73% in area 1105.73, mentre il Nasdaq l’1.02% a 2265.01 punti. L’indice di volatilita’ Vix, considerato una misura attendibile della paura dei mercati, e’ salito sopra quota 24.

Tra i settori le banche accusano il colpo inflitto dal declassamento di Moody’s a negative da stable degli istituti BofA, Citi e Wells Fargo. Per quanto riguarda le singole prove, si mette in luce Research in Motion, che sembra stia per lanciare un Blackberry dotato di touch-screen, mentre Boeing cede terreno dopo aver annunciato utili deludenti.

I ribassi sono comunque modesti e arrivano all’indomani di una seduta in cui soltanto il Dow e’ riuscito a strappare il segno piu’ per la quarta seduta di fila con un rialzo di appena 12 punti.

Oltre al rapporto mensile della Fed sullo stato di salute dell’economia nelle dodici circoscrizioni principali del Paese, che ha evidenziato un rallentamento della ripresa in alcune aere come Atlanta e Chicago, gli operatori hanno dovuto digerire il dato deludente sugli ordini di beni durevoli a giugno: registrato un -1%, maggior calo dall’agosto 2009.

Il contenuto del rapporto non si discosta di molto dalle ultime indicazioni arrivate da Ben Bernanke. Il numero uno della banca centrale americana, nel corso di un’audizione tenuta lo scorso 21 luglio di fronte al Congresso, ha parlato di un outlook “insolitamente incerto” per la maggiore economia mondiale.

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Diversi esperti fanno notare che l’economia americana continua a vivere una ripresa attanagliata dalla paura, con ripercussioni visibili soprattutto nel mondo corporate.

Altri consigliano inoltre di non pensare con troppa facilità agli inizi di un rally d’agosto. Dubbi sulla ripresa li ha nuovamente sollevati Jim Rogers, certo che un’altra recessione ci sara’ nel 2012.

Anche oggi si guarda alla trimestrali, a cominciare da quella di Boeing. Il titolo scivola nonostante utili superiori alle stime ($1.06 contro $1.01 previsti dal mercato, in calo del 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso). Sono i ricavi a non aver centrato le attese ($15.6 miliardi contro $16.1 attesi). Il gruppo dell’aerospazio ha pero’ confermato le previsioni per l’intero esercizio fiscale.

Nel settore delle tlc, Sprint Nextel balza insensibile a un raddoppio della perdita nel trimestre ($0.25 da $0.13 e consensus a $0.19). Cede terreno Comcast, che ha registrato utili in calo dell’8.6% ($0.31 da $0.33, le attese erano per $0.32).

Tornando al fronte macro, le richieste di mutui negli Stati Uniti nella settimana conclusasi il 23 luglio sono scese del 4.4%. Nel frattempo la Bank of England, per bocca di Mervyng King, ha comunicato che l’economia ha ancora bisogno di stimoli di tipo monetario.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio intanto frena ancora una volta, complice un aumento delle scorte decisamente superiore alle attese. I futures sul petrolio con consegna settembre cedono lo 0.66% a $76.99. Il derivato con scadenza agosto dell’oro guadagna $2.40 a quota $1160.40 l’oncia. Sul valutario l’euro viaggia in calo marginale nei confronti della valuta Usa a $1.2989. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale sale al 3.001%, in flessione di 4.6 punti base dal 3.047% di ieri.