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WALL STREET IN RALLY, SI RISVEGLIANO I TORI

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Dopo le pesanti perdite degli ultimi giorni e’ arrivata la reazione a Wall Street, originata dalla stabilizzazione dei prezzi dei bond e dal ritracciamento del greggio. Il Dow Jones e’ avanzato dell’1.19% a 13424, l’S&P500 dell’1.14% a 1507, il Nasdaq ha guadagnato l’1.27% a 2573. Alcune voci di M&A nel comparto dei metalli hanno contribuito al recupero delle ultime ore.

Nell’ultimo periodo si e’ assistito ad un forte incremento dei rendimenti sui bond, arrivati a violare importanti livelli tecnici, sollevando non poche preoccupazioni sull’outlook dei tassi d’interesse. Le Banche Centrali a livello globale hanno attuato un aumento del costo del denaro in risposta all’accelerazione delle pressioni inflazionistiche, nel tentativo di garantire una stabilita’ dei prezzi.

Lo yield sul Treasury a 10 anni si e’ spinto al 5.25% poco prima dell’apertura, ai massimi livelli di un anno. Il calo dei prezzi dei Treasuries e il recupero del dollaro (anche grazie al dato sulla bilancia commerciale di aprile che ha mostrato una riduzione del deficit maggiore delle attese) hanno attratto gli investitori, causando un ritracciamento dei rendimenti sui Titoli di Stato fino al 5.118%, smorzando i timori del pubblico investitore.

I maggiori tassi infatti rendono piu’ onerosi i prestiti, un elemento determinante nelle numerose operazioni di M&A che hanno guidato al rialzo i listini durante l’intera stagione primaverile. Senza trascurare l’effetto che hanno sui margini di profitto delle aziende e sulla spesa dei consumatori, fattori chiave per il mercato azionario.

Negli ultimi tre giorni l’incremento dei rendimenti sui bond, l’alzamaneto dei tassi a livello globale e il forte recupero del petrolio avevano provocato un sell-off sui listini costato oltre 400 punti all’indice industriale.

Nel comparto energetico, dopo aver superato i $67 al barile nell’ultima seduta, il petrolio e’ stato investito da un’ondata di vendite sotto forma di prese di beneficio. I futures con consegna luglio sono arretrati di $2.17, piu’ del 3%, per chiudere la seduta a quota $64.76 al barile. Il movimento giornaliero ha reso negativa anche la performance settimanale, pari ad una perdita di 32 centesimi.

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Sul fronte societario, a sostenere il comparto tecnologico e’ stata la buona prova dei titoli delle aziende di semiconduttori. In forte rialzo National Semiconductor ([[NSM]]) dopo aver riportato un calo dei profitti inferiore alle attese e annunciato un piano di buyback del valore di $2 miliardi.

In progresso anche i titoli Qualcomm ([[QCOM]]) a Broadcom ([[BRCM]]) grazie alla risoluzione del contenzioso che contrapponeva le due societa’ per violazione di brevetto.

Nel comparto ristorativo/alimentare bene il colosso fast food McDonald’s ([[MCD]]) che ha riportato un livello di vendite comparate
a maggio nettamente superiore alle attese degli analisti, sia nell’area europea che negli Usa. Nel settore dei metalli, l’interessamento di Thyssenkrupp per la societa’ dell’acciaio U.S. Steel ([[X]]) ha mandato in rally il titolo, avanzato di quasi il 7%.

Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro ha esteso le perdite nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3365. Ancora in forte calo l’oro. I futures con scadenza agosto sono arretrati di $14.90 a $650.30 all’oncia.