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WALL STREET IN RALLY, IL NASDAQ SALE DI OLTRE IL 2%

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Wall Street ha chiuso la seduta in deciso rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato l’1.37% a 12307, l’S&P500 l’1.50% a 1360, il Nasdaq e’ salito dello 2.09% a 2454. Il rialzo si e’ materializzato subito dopo il rilascio dei dati sull’inflazione, che hanno evidenziato una crescita dei prezzi sostanzialmente in linea con le previsioni degli analisti. Un relativo supporto e’ giunto anche dal fronte energetico, con il petrolio in calo di quasi $2. Per la settimana, l’indice industriale e’ avanzato dello 0.8%, invariato l’S&P500, -0.8% per il Composite.

Nel mese di maggio il CPI e’ cresciuto dello 0.6%, leggermente al di sopra delle attese (+0.5%), ma la versione “core” dell’indicatore, che non considera le componenti piu’ volatili quali cibo ed energia, e’ avanzato dello 0.2%, rispettando le stime.

La Fed ha espresso alcune preoccupazioni di recente riguardo all’elevato livello inflazionistico e il mercato ha iniziato a scontare un rialzo del costo del denaro prima della fine dell’anno. Non sono pero’ ancora chiare le prossime mosse della Banca Centrale in materia di politica monetaria.

I listini sono riusciti ad avanzare con forza nonostante il brutto dato sulla fiducia Michigan, crollato ai minimi di 28 anni. Gli elevati prezzi energetici, il “credit crunch” e la mancata ripartenza del comparto immobiliare continuano a preoccupare le famiglie americane.

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Proprio in riferimento al comparto delle case, continuano a giungere notizie poco incoraggianti dal settore. Sono infatti raddoppiati i pignoramenti degli immobili negli Usa a maggio e i casi di insolvenza sono aumentati del 48% rispetto a un anno fa.

Tra i titoli maggiormente attivi, citiamo Coca-Cola (KO), particolarmente debole per via di un allarme sull’aumento dei costi lanciato da una sua sussidiaria che ha citato un deterioramento delle condizioni economiche in Italia, Ucraina e Romania. US Airways (LCC), il cui titolo si e’ deprezzato di oltre il 25% nella seduta di ieri, ha annunciato una riduzione delle rotte e un taglio di 1700 posti nella forza lavoro. Exxon Mobil (XOM) ha dichiarato che entro il prossimo anno abbandonera’ il business della distribuzione di benzina al dettaglio: per il gigante petrolifero l’attivita’ non risulta essere profittevole neanche con il prezzo del carburante a $4 al gallone.

Nel comparto energetico, giu’ il petrolio. I futures con consegna luglio hanno chiuso in ribasso di $1.88 a $134.86 al barile. Sul valutario, l’euro ancora in calo a 1.5370 nei confronti del dollaro. In lieve progresso l’oro a $873.10 l’oncia (+$1.10). In calo i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.2610%.

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