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WALL STREET IN FORTE CALO, ATTENDE DISOCCUPAZIONE

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I mercati USA chiudono in forte ribasso una seduta dominata da prese di profitto e preoccupazioni sullo stato di salute dell’economia, in attesa del dato di venerdi’, relativo alla disoccupazione in aprile.

Dopo quattro sedute di continui rialzi, il Nasdaq Composite termina oggi le contrattazioni in calo di oltre il 3% portandosi nuovamente sotto quota 2.200 punti.

Pessime anche le performance dell’indice Dow Jones che, pur avendo ridotto il declino nel tardo pomeriggio, incassa una perdita di circa lo 0,7%.

Il Nasdaq ha chiuso a 2.146,20 (-3,35%), il Dow Jones a 10.796,65 (-0,74%), l’ S&P 500 a 1.248,59 (-1,49%) e il Russell 2000 a 485,65 (-1,22%).

Secondo John Forelli, senior vice president e portfolio manager presso Independence Investment, “siamo sulla strada giusta per la ripresa, anche se ci vorra’ ancora molto tempo”.

L’analista si aspetta infatti che l’andamento che ha caratterizzato i mercati nelle ultime settimane – decisi balzi in avanti seguiti da indietreggiamenti – possa continuare, una volta che l’economia americana mostri inequivocabili segnali di inversione.

Oggi, gli investitori hanno focalizzato la propria attenzione tutta sullo stato dell’economia USA che, nonostante le sorprese arrivate la scorsa settimana dal dato sul prodotto interno lordo, sembra rischiare nuovamente l’ingresso in un periodo di recessione.

Ad alimentare i timori di investitori, operatori, analisti ed economisti sono stati questa mattina i dati settimanali relativi alle richieste di sussidi di lavoro, che hanno raggiunto il livello medio mensile piu’ alto da ottobre 1992.

Il mercato del lavoro continua a indebolirsi – ha dichiarato Ryan Brecht di Standard’s & Poor MMS – un fenomeno che se continuera’, provochera’ indubbi riflessi sui consumi”.

Concorda Steven Wood, capo economista presso Financial Oxygen, secondo cui “un incremento nel numero di sussidi di disoccupazione porterebbe a un indebolimento della crescita del reddito, della spesa al consumo e dell’attivita’ economica in generale”.

“Questo ciclo – ha poi concluso Wood – spingera’ la Federal Reserve a tagliare nuovamente i tassi d’interesse”.

Ed e’ proprio sul costo del lavoro e sulle prospettive di una prossima manovra da parte della banca centrale USA che molti analisti sembrano adesso dibattere.

Mentre il mercato dei titoli di stato sembra gia’ dare per scontato un taglio dei tassi di 50 punti base, in occasione del prossimo incontro della Fed il 15 maggio, alcuni ritengono che Greenspan e i suoi colleghi possano approvare una manovra piu’ contenuta (dall’inizio dell’anno i tassi sono stati abbassati di 200 punti base).

“Il mercato si attende un taglio di mezzo punto percentuale – dice Scott Bacigalupo di Merrill Lynch – una decisione differente potrebbe essere interpretata come una delusione”.

Il dibattito sui tassi d’interesse e lo stato di salute dell’economia USA sembra anche interessare il Vecchio Continente, dove la Banca Centrale Europea rimane ferma sulle proprie convinzioni.

“La crescita nell’area Euro rimane robusta, nonostante le incertezze che circondano gli Stati Uniti e il Giappone – ha detto Christian Noyer, vice presidente della BCE, in un suo interveto davanti alla commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo – per ora continuiamo a mantenere i tassi d’interesse fermi al 4,75%”.

Noyer ha poi riaffermato quanto gia’ detto da Willen F. Duisenberg, presidente della BCE, riguardo all’inutilita’ delle critiche ricevute dai capi di Stato del G7, riunitosi a fine aprile a Washington.

La seguente tabella illustra la situazione dei tassi d’interesse nei principali Paesi membri del G7:

BANCA CENTRALE

TASSI DI RIFERIMENTO

ULTIMA MANOVRA

Federal Reserve (USA)

4,5%

-0,5% il 18/04/2001

Banca Centrale Europea

4,75%

invariati il 26/04/2001

Bank of Canada

4,5%-5,0%

-0,25% il 17/04/2001

Bank of England (UK)

5,5%

-0,25% il 05/04/2001

Banca del Giappone

0,15%

-0,10% il 28/02/2001

Fonte: banche centrali; elaborazione
dati: Ufficio Studi Wall Street Italia

A influire negativamente sui mercati, oggi anche i dati di aprile sui licenziamenti delle societa’ USA e quelli relativi all’indice NAPM per il settore dei servizi: il primo, al livello record del 1993, mentre il secondo, in continua discesa nonostante la crescita registrata in aprile per l’indice relativo al comparto manifatturiero.

Dopo i numeri deludenti di oggi, gli operatori attendono adesso i dati sulla disoccupazione in aprile, che il dipartimento del Lavoro americano diffondera’ venerdi’ alle 14:30 (le 08:30 ora di New York). Le ipotesi sono per un tasso al 4,4%, dopo il 4,3% registrato in marzo.

Tra i titoli che oggi hanno strappato rialzi d’eccezione sulle borse americane:

1) Supergen Inc WTS (SUPGZ – Nasdaq) +39,62%;
2) Ramtron International (RMTR – Nasdaq) +29,60%;
3) Paradigm Genetics (PDGM Nasdaq) – +22,73%;
4) StarBase (SBAS – Nasdaq) +22,04%;
5) Computer Access Technology (CATZ – Nasdaq) +21,52%.

I ribassi si sono invece particolarmente accaniti contro:

1) Lowrance Electronics (LEIX – Nasdaq) -43,63%;
2) McLeodUSA (MCLD – Nasdaq) -30,89%;
3) Niku (NIKU – Nasdaq) -29,46%;
4) Interliant (INIT – Nasdaq) -26,92%;
5) PacifiCare Health System (PHSY – Nasdaq) -22,84%.

Tra i principali titoli in movimento a Wall Street:

Nel settore industriale:

Il dipartimento di Giustizia USA ha approvato la fusione del colosso industriale General Electric (GE – Nyse) con Honeywell (HON – Nyse). Il governo americano ha tuttavia posto come condizione la vendita delle attivita’ di costruzione di motori di elicotteri e l’affidamento a terzi del mantenimento e riparazione di alcuni suoi aerei. General Electric ha perso circa l’1,25%, Honeywell oltre l’1,25%, (Vedi USA: via libera per fusione GE-Honeywell )

Nel settore infrastrutture per le tlc:

Cisco Systems (CSCO – Nasdaq) ha lasciato sul campo il 6,75%.
Nella seduta di mercoledi’ il titolo aveva messo a segno un guadagno di circa il 12%, su un volume di scambi di ben 171 di azioni, grazie principalmente ai commenti positivi degli analisti di Morgan Stanley Dean Witter.

Nel settore software:

Microsoft (MSFT – Nasdaq)
e’ in ribasso oggi dell’1,75%. La societa’ dovrebbe svelare prossimamente un piano per dare completo accesso ai suoi clienti al codice di programmazione che sta dietro ai suoi prodotti. Secondo il Financial Times, che cita fonti vicine alla societa’, il codice non sara’ distribuito gratuitamente e verra’ concesso solo per far fronte a “validi bisogni commerciali”.

Nel settore informatico:

Dell Computer (DELL – Nasdaq) e’ decisa a continuare nel piano di taglio dei costi per accrescere ulteriormente la propria quota di mercato a scapito dei concorrenti; lo ha affermato questa mattina Tom Meredith della divisione sviluppo e strategie. Questo pomeriggio inoltre, Don Yang, analista di UBS Warburg, ha ridotto il rating su Dell da “strong buy” a “buy”. In borsa, la societa’ ha ceduto oltre il 6,75%.
(Vedi PC: dell computer punta al taglio dei costi)