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Wall Street in calo dopo il discorso di Powell a Jackson Hole

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Le azioni statunitensi sono scese dopo che il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha affermato oggi al simposio di Jackson Hole che domare l’inflazione richiederà uno sforzo prolungato, che potrebbe portare a problemi per famiglie e imprese.

La reazione di Wall Street alle parole di Powell

Dopo le sue parole, il Dow Jones Industrial Average è sceso dell’ 1,09% mentre l’S&P 500 ha segnato un ribasso dello 1,49% e il Nasdaq Composite è calato dell’1,87%. Le azioni di Dell Technologies hanno registrato la peggior perdita della sessione, lasciando sul terreno l’8% dopo che il produttore di personal computer ha tagliato le sue prospettive per l’anno, affermando che i consumatori stavano rallentando i loro acquisti in un contesto economico difficile.

Gli investitori hanno cercato nei commenti di Powell segnali sul fatto la banca centrale potrebbe fare aumenti minori dei tassi di interesse nelle prossime riunioni, dopo aver rialzato i tassi di 75 punti base in ciascuna delle ultime due riunioni. Alcuni hanno scommesso che la Federal Reserve innalzerà il suo tasso di riferimento di mezzo punto nella riunione di settembre. Powell non ha dato dettagli, ma ha affermato che tassi più alti saranno necessari più a lungo, precisando tuttavia che a un certo punto sarà opportuno rallentare il ritmo degli aumenti.

Il numero uno della Fed ha assicurato che quest’ultima esaminerà i dati per determinare la loro prossima mossa. Uno su tutti, l’indice dei consumi personali di base, uscito questo pomeriggio, che ha mostrato un aumento del 4,6% a luglio rispetto allo scorso anno, al passo con le aspettative e in calo rispetto al 4,8% di giugno. Tale dato segue l’indice dei prezzi al consumo di luglio, rallentato rispetto a giugno. Ulteriori dati sull’inflazione e i dati sull’occupazione di agosto usciranno nelle prossime settimane.

Il pareri dei gestori

Morgane Delledonne, head of investment strategy Europa di Global X, ha commentato: “La priorità della Fed è chiara: riportare l’inflazione al 2%, anche a costo di rallentare l’economia. Questo è un messaggio da falco. La Fed vede la maggior parte dei rischi nel frenare prematuramente l’inasprimento e si impegna a tenere sotto controllo l’inflazione. Mi aspetto continui aumenti di 75 punti base fino a quando ciò non accadrà. Continuo inoltre ad aspettarmi che il dollaro si stabilizzi rispetto ad altre valute, poiché è probabile che anche altre banche centrali rafforzino le loro azioni e comunicazioni per combattere l’inflazione.”

Nicolas Forest, global head of fixed income di Candriam, ha aggiunto: “In questo contesto, la Fed continuerà il suo processo di normalizzazione con diversi rialzi nei prossimi mesi e il mercato sta valutando l’opzione di un nuovo rialzo di 75 punti base per settembre. Anche la Bce potrebbe accelerare il suo processo di inasprimento e alcuni policy maker dell’istituto di Francoforte stanno discutendo di un rialzo di 75 punti base per la prossima riunione. In conclusione diremmo: il ritorno di tutti i pericoli”.