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WALL STREET IN CALO CON WARNING ED ENERGIA

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Gli indici hanno archiviato la seduta in rosso, colpiti dalle deboli prospettive gi alcune societa’ ferroviarie e dal nuoov calo del petrolio che ha avuto l’effetto di spingere al ribasso i titoli delle societa’ energetiche. Il Dow Jones ha perso l’1.08% a 9972, l’S&P500 l’1.22% a 1079, il Nasdaq (supportato dai bilanci di Microsotf, Amazon.com e Netflix) ha limitato le perdite a -0.50% a quota 2154. Negativa la performance settimanale: l’indice industriale cede lo 0.2%, il paniere allargato lo 0.7%, l’indice hi-tech chiude con un ribasso dello 0.1%.

A guidare i cali nel comparto dell’energia sono stati Exxon Mobil e Schlumberger Ltd. dopo che il petrolio ha iniziato a imboccare la strada dei ribassi per la seconda seduta consecutiva. Dopo essersi spinti in settimana a nuovi massimi per il 2009, i futures con consegna dicembre oggi hanno chiuso in ribasso di 69 centesimi a $80.50. I titoli delle societa’ industriali dell’S&P 500 hanno accusato i maggiori cali, appesantiti in particolare dalle aziende costruttrici di infrastrutture ferroviarie, dopo che la previsione di Burlington Northern Santa Fe sui profitti societari e’ risultata peggiore delle stime. Il comparto ferroviario e’ generalmente inteso come un buon indicatore dell’attivita’ economica per il ruolo chiave che gioca nelle spedizioni di beni ai produttori e sul mercato.

Il Nasdaq e’ riuscito a tenere meglio degli altri indici, aiutato dalla prove convincenti di Microsoft, del colosso retail online Amazon.com e dalla societa’ di noleggio DVD attiva sul Web Netflix, in rialzo rispettivamente del 5%, del 26% e dell’11%, in accelerazione dopo aver annunciato utili migliori delle attese. Se puo’ interessarti, in borsa si puo’ guadagnare accedendo alla sezione INSIDER. Se non sei abbonato, fallo subito: costa solo 76 centesimi al giorno, provalo ora!

In evidenza anche la conglomerata industriale Honeywell e il gruppo finanziario Capital One. Gli utili per azione di ciascuna delle societa’ sopra citate hanno battuto il consensus di un margine compreso tra $0.08 e $0.8. La societa’ di elettrodomestici Whirlpool ha riportato un profitto di $1.15 per titolo nel terzo trimestre, che si confronta con i $2.15 dell’anno prima. Le previsioni degli analisti erano in media per un utile di $0.77 per azione. Hanno battuto le stime anche i bilanci della societa’ industriale irlandese Ingersoll-Rand Plc.

Le vendite sui mercati si sono materializzate nonostante le cifre superiori alle attese giunte dal fronte immobiliare, dove le vendite di case esistenti sono cresciute in settembre al ritmo piu’ elevato da oltre due anni, pur grazie in larga parte agli incentivi fiscali messi a disposizione dal governo per gli acquirenti della prima casa.

Il calo non ha sembrato preoccupare particolarmente gli analisti, tra cui Linda Duessel, market strategist di Federated Investors, secondo cui il mercato necessita di una pausa dopo i forti rialzi messi a segno da ormai sette mesi: “la corsa e’ stata fin troppo veloce, abbiamo bisogno di un periodo di consolidamento”.

Grazie ad un rally del 62% partito lo scorso 9 marzo, a livello di valutazione il paniere allargato sta scambiando sui massimi livelli di oltre cinque anni se confrontato con gli utili societari. Nel tentativo di rilanciare l’economia e sostenere il mercato gli Stati Uniti hanno investito, prestato e garantito una somma complessiva di $11600 miliardi. Stando alle cifre presentate dal Fondo Monetario Internazionale, in tutto il mondo, da Pechino a Berlino, i governi hanno speso $12000 miliardi per combattere la contrazione dell’economia globale.

Quanto ai commenti sulla riforma del sistema di controllo del settore finanziario va citata l’estensione degli stress test annunciata dal presidente della Fed Bernanke, a tutto il panorama della finanza Usa e non piu’ solo alle banche.

Sugli altri mercati, sul valutario, ritraccia l’euro nei confronti del dollaro. Nella tarda serata di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ pari a 1.4994. In flessione l’oro: i futures con scadenza dicembre hanno ceduto $2.20 a quota $1056.40 l’oncia. In ribasso i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ cresciuto al 3.4750% dal 3.4210% di giovedi’.

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