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WALL STREET: IL NASDAQ PASSA IN NEGATIVO

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Inversione di rotta a Wall Street dopo il dato sulla fiducia dei consumatori compilata dall’Universita’ del Michigan, che ha deluso le stime degli analisti.

Il Nasdaq passa in negativo. Il Dow si muove attorno alla parita’.

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A determinare il ribasso dell’indicatore relativo alla fiducia dei consumatori, spiegano gli economisti, sono state soprattutto le preoccupazioni sui prezzi del petrolio e sul conflitto in Medio Oriente.

Complessivamente positivo il dato sul Pil del primo trimestre 2002.

I temi della seduta:

Al Dow riflettori puntati sul colosso dell’intrattenimento Walt Disney Co. (DIS – Nyse) dopo gli utili superiori alle stime. Le banche d’affari sono pero’ divise sul titolo.

In luce il colosso della difesa Boeing (BA – Nyse), che si e’ aggiudicato una commessa dalla Cathay Pacific di Hong Kong del valore di $600 milioni.

Sul Nasdaq pesa il crollo della societa’ di attrezzature per telecomunicazioni JDS Uniphase, ai minimi dall’ottobre 1998 dopo la deludente trimestrale.

In picchiata anche il titolo della societa’ di software Verisign (VRSN – Nasdaq), che perde oltre il 40% dopo il ‘warning’ lanciato nella tarda serata di giovedi’ e i successivi downgrade delle banche d’affari.

Bene invece Flextronics International (FLEX – Nasdaq), Amgen (AMGN – Nasdaq) e PeopleSoft (PSFT – Nasdaq) dopo le buone trimestrali.

A livello settoriale:

Male il settore software (GSO) sulla scia della brutta performance di Verisign (VRSN – Nasdaq).

In calo anche il settore delle infrastrutture per telecomunicazioni, su cui pesa JDS Uniphase (JDSU – Nasdaq). JDS trascina con se’ al ribasso la rivale Nortel Networks (NT – Nyse) e il numero uno del comparto, Lucent Tech (LU – Nyse).

In lieve rialzo il settore finanziario (BIX).

Bene il settore aereo (XAL).

In crescita il comparto media dopo i buoni risultati di Disney e sulla scia della buona performance di Viacom.

Sul fronte macroeconomico:

A determinare il forte aumento del Pil, che nel primo trimestre 2002 si e’ attestato al +5,8% rispetto al +4,8% previsto dagli analisti (sondaggio Cnbc/Dow Jones), sono state soprattutto le scorte di magazzino. Le vendite al consumo sono aumentate pero’ solo del 2,6% rispetto al 3,8% del quarto trimestre dell’anno scorso. E le spese dei beni durevoli sono scese dell’8% contro il +39,4% registrato nel trimestre precedente.

L’indice sulla fiducia dei consumatori redatto dall’universita’ del Michigan si e’ attestato a fine aprile a quota 93, rispetto ai 95,7 del mese di marzo. Gli analisti si attendevano un valore di 94,4 (stime CNBC/Dow Jones).

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