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WALL STREET: IL NASDAQ GUIDA IL RALLY DEI LISTINI USA

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Gli indici americani hanno chiuso la seduta in buon rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.12% a 10.579, l’S&P500 lo 0.36% a 1.210, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.69% a 2.088. Nonostante le notizie deludenti dal fronte economico e il continuo rincaro del petrolio, i listini azionari Usa sono riusciti ad estendere il rally delle ultime giornate.

Gli ultimi dati macroeconomici hanno deluso le attese degli investitori. Nel mese di maggio i nuovi cantieri edili negli Stati Uniti sono saliti dello 0.2% a un valore annualizzato (e destagionalizzato) di 2.01 milioni di unita’. L’incremento si e’ rivelato inferiore a quello atteso. Gli economisti si aspettavano in media un aumento a quota 2.05 milioni di unita’. Le licenze di costruzione sono scese del 4.6% a 2.05 milioni di unita’. E’ il maggiore calo dal giugno 2004.

Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione la settimana scorsa sono salite a 333.000 unita’ (+1000). Il consensus del mercato era per un calo a quota 330.000. Si tratta del valore piu’ marcato dallo scorso 28 maggio.

Pessimo, infine, il dato sul Philadelphia Fed. Nel mese di giugno l’indicatore che misura l’andamento dell’attivita’ manifatturiera nell’area di Philadeplhia si e’ attestato a quota –2.2. L’indice si e’ rivelato nettamente peggiore delle attese del mercato. Gli economisti si aspettavano in media un valore di 10 punti.
Il dato rappresenta una flessione dell’attivita’ economica. Ricordiamo, infatti, che un’espansione e’ indicata da un valore superiore allo zero. L’indice e’ sempre stato positivo fin dal mese di giugno 2003.

Notizie poco incoraggianti sono giunte anche dal comparto energetico. Nonostante l’apertura da parte dell’OPEC ad un aumento della produzione, il greggio continua a guadagnare terreno, portandosi ad un nuovo massimo di due mesi. Il contratto future con scadenza luglio ha terminato la seduta a quota $56.58 al barile, in rialzo di $1.01.

Passando alla cronaca societaria, ancora sotto i riflettori General Motors, oggi in calo. Dopo il rally delle ultime due giornate, sul colosso dell’auto hanno pesato alcune incertezze relative agli sviluppi sulle spese mediche dei lavoratori. Da un articolo apparso sul Wall Street Journal, infatti, emerge che i sindacati reputano l’attuale piano della riduzione dei costi irrealistico. Il titolo ha ceduto quasi il 3%.

Negativa anche la performane di Boeing, nonostante il successo riscontrato al Paris Air Show in termini di nuovi contratti. Tra gli altri titoli del Dow ad aver riportato un calo pronunciato citiamo Microsoft e Wal-Mart. Positive, invece, le prove di IBM, Honeywell (schizzato ad un nuovo massimo di tre mesi), Exxon Mobil e Alcoa.

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Proseguono intense le operazioni di fusioni e acquisizioni, un tipico segnale di forza per le borse. Il colosso farmaceutico Pfizer ha annunciato che acquistera’ Vicuron Pharmaceuticals per $1.9 miliardi in cash. La societa’ hi-tech Integrated Device Technology acquistera’ Integrated Circuit Systems per $1.7 miliardi in cash e azioni.

Sugli altri mercati, l’euro e’ in leggero calo rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.2098. In netto progresso l’oro. Il future con scadenza agosto e’ avanzato di $7.00 a quota $437.90 all’oncia. In rialzo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.07% dal 4.11% di mercoledi’.

BORSA: NY SALE GRAZIE A SERIE DI FUSIONI E ACQUISIZIONI

16 Giugno 2005 23:42 NEW YORK (ANSA) – Giornata positiva per le Borse statunitensi che superano l’incertezza e terminano gli scambi interritorio positivo: il Dow Jones sale dello 0,12% a 10.578,65punti, il Nasdaq si ferma a quota 2.089,15 (+0,69%) e loStandard & Poor’s 500 cresce dello 0,36% a 1.210,93 punti.

Dopo un’apertura debole, dovuta a notizie poco rassicurantiper il mercato quali il prezzo ancora in tensione del greggio,la trimestrale deludente di Goldman Sachs e l’aumento di milleunità registrato dalle richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione, gli indici Usa si portano in territorio positivoe, malgrado tutto, superano anche l’indice Fed di Philadelphia -che monitora il comparto manifatturiero – che è crollato agiugno a -2,2.

Prevale, alla fine, la tornata di notizie difusioni e acquisizioni che il mercato ha valutato positivamente. Si è iniziato ieri con l’annuncio dell’acquisto da parte diIntegrated Device Technology (-8,14% a 11,51 dollari) diIntegrated Circuit Systems (+10,26% a 21,77 dollari) perl’ammontare di 1,7 miliardi di dollari e si è proseguito oggicon l’offerta del colosso farmaceutico Pfizer (+0,60% a 28,60dollari) su Vicuron (+78,54% a 28,21 dollari) per uncontrovalore di 1,9 miliardi di dollari. Inoltre, nel comparto sanitario, Omnicare (+7,34% a 41,60dollari) ha comunicato di voler rialzare l’offerta amichevolesulla rivale Neighborcare (+4,79% a 33,70 dollari), portandolada 1,3 miliardi a 1,7 miliardi di dollari.

Guardando all’andamento dei singoli titoli, si segnalano irialzi dei produttori di materie prime che si giovano del rallydelle quotazioni dell’oro (+1% a New York, a 435,50 dollari) masoprattutto del rame, schizzato ai massimi da sedici anni (a 1,578 dollari a libbra). Freeport-McMoran, che possiede la miniera d’oro più grande al mondo, cede però lo 0,26%, a 19,50dollari. Phelps Dodge, il produttore numero due mondiale dirame, avanza del 2,94% a 96,54 dollari, mentre il colossodell’alluminio Alcoa è in progresso dell’1,34% a 27,93dollari. Giornata positiva per la big dell’arredo casa, Bed Bath & Beyond, che balza del 4,60% a 43,92 dollari, avvantaggiandosi dell’upgrading di un analista di Lehman Brothers sulle prospettive del progresso degli utili fino al 20% in base alla crescente affermazione dei suoi “Christmas Tree Shops”.

Bene anche Microchip Technology, in rialzo del 2,94% a 30,43dollari, dopo l’upgrading di Bank of America. Perde quota invece General Motors, appesantendo il Dow Jones,oggi il meno tonico dei listini. Il colosso automobilisticolascia sul terreno l’1,98% a 35,62 dollari sui timori di unblocco delle trattative con i sindacati per la riduzione dellespese sanitarie con scioperi dalle conseguenze imprevedibili. In più sul titolo, oltre a tornare nel mirino di Standard &Poor’s dopo il downgrade del debito allo status di ‘junk'(spazzatura) deciso nelle scorse settimane, pesano anche lespeculazioni che danno Detroit in possibile uscita dall’indiceDow Jones: un’ipotesi ritenuta allo stato improbabile (se nonimpossibile), ma che potrebbe prendere una piega diversa proprioin base agli sviluppi delle trattative tra azienda e sindacati.

Prosegue intanto la corsa di Ford Motor (+1,88% a 35,62dollari), mentre Google inverte il trend delle ultime sedute etorna a guadagnare lo 0,96% a 41,60 dollari. Si mantiene tonica, infine, Goldman Sachs (+3,49% a 102,65dollari), nonostante la diffusione di una trimestrale negativa,che ha riportato per la prima volta in tre anni un calo degliutili, superiore anche alle attese degli analisti